Regia di Taylor Hackford vedi scheda film
Con questo titolo che richiama allo spettacolare fenomeno astronomico, tipico delle regioni polari, Taylor Hackford, dopo aver firmato alcune interessanti pellicole come : Ufficiale e gentiluomo, Due vite in gioco; esce nel 1985 con questo film a metà strada tra il thriller politico e un puro spettacolo di ballo artistico. In realtà è proprio questo secondo aspetto che lo rende assolutamente interessante. La vicenda di base, pur se importante, in quanto evidenzia un tema piuttosto scottante, specie in quel periodo, ovvero la politica sovietica di chiusura totale al mondo occidentale, non ha i ritmi giusti, soprattutto nella parte centrale il film è un po’ lento, anche se si assiste comunque ad un finale degno di quel genere. Il punto forte invece sono i balli, Barysnikov, ormai in piena maturità artistica, coadiuvato da una regia esperta, offre uno spettacolo stupendo, esprimendo con la danza il desiderio alla libertà che è vita, una forza espressiva mai vista che è riuscita a emozionare anche uno come me che di ballo classico non ne è assolutamente un cultore. Inoltre si sono contrapposti due generi: il ballo classico (di tradizione sovietica) eseguito in maniera assai vibrante, che sprigiona un’energia dirompente, insolita per quel genere , e il tip tap, ( di tradizione americana) di per se un ballo divertente, gioioso, che qui invece viene rappresentato, pur nella sua perfezione stilistica, ricco di tristezza, come rinchiuso in una gabbia, a sottolineare la delusione di Raymond nell’essersi trasferito dall’America in Russia. La Rossellini non brilla moltissimo, del resto si sa, lei è tutto sguardi e sorrisi, la Mirren invece è bellissima e bravissima nel trasmettere emozioni, alla fine delle riprese del film convolerà a nozze con lo stesso regista.
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