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Soldi ad ogni costo

Regia di Ted Kotcheff vedi scheda film

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LIBERTADIPAROLA75

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La recensione su Soldi ad ogni costo

di LIBERTADIPAROLA75
8 stelle

 

Nel secondo dopoguerra (e più precisamente nel 1948) un giovane ebreo che vive a Montreal decide di dare una svolta alla sua vita: soldi, soldi ad ogni costo per abbandonare la sua condizione miseranda!

E come? Prima comincia a fare il cameriere, lavoro onesto ma duro, bisogna lavorare sodo per accumulare soldi, qualche aiutino disonesto per arrotondare può far miracoli. Non è il suo caso (nonostante per un attimo abbracci la cosa) e, dal momento che l’inventiva non gli manca, comincia un lucroso giro di investimenti sperimentali fino a produrre film e costruire palazzi, ma i disonesti sono sempre in agguato e magari stavolta lui viene sedotto dal crimine…

 

Non si capisce se in questa pellicola (e nel romanzo dal quale è tratto il lavoro) si ironizza sul Sogno Americano, se si prendono seriamente le vicende (oltre al ragazzo protagonista c’è anche una squadra di degni comprimari) di questi giovani antenati degli yuppies o se l’ambiguo obiettivo (evidenziato dal titolo italiano!) è portare in scena un luogo comune (l’attaccamento ai soldi) protagonista di varie dicerie e barzellette sugli ebrei.

 

Molta critica fa notare che del testo letterario viene stravolto il soggetto a favore soprattutto della parte comica, limitando la parte seria sociale (comunque presente anche qua nel film ma meno evidente rispetto al libro). In realtà le parti drammatiche non mancano, evidenziate dal commento musicale.

 

A tratti ricorda lo stile del serial HAPPY DAYS, dall’altra una seconda faccia di AMERICAN GRAFFITI.

 

Bella descrizione d’epoca, bellissime le location lacustri.

 

Curioso il dietro le quinte delle sitcom e da antologia la costruzione del documentario shock sulla vita ebraica (con primi piani di circoncisioni, scene di Nazismo, la fondazione dello stato di Israele, etc…) realizzato da un regista comunista perseguitato (un grande Denholm Elliott!).

Sarà una coincidenza l’anno nel quale è ambientato (1948)?

 

Curioso, grottesco, interessante……….in parole povere: da vedere!!!!

 

Orso d’Oro al Festival di Berlino.

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