Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Un po' troppo lungo nella versione originale di quasi due ore e mezza. Tuttavia l'epopea di questi studenti è diretta con mano ferma e con professionismo impeccabile da un regista che qualche anno dopo avrebbe sbancato Hollywood. Non mancano gli stereotipi del genere, mutuati dai classici inglesi e francesi sulla resistenza antinazista. Gli ottimi Hauer e Krabbé (entrambi del 1944) sono un po' troppo vecchi per rappresentare, all'inizio del film, due studenti universitari (Hauer è addirittura una matricola!). Ma, una volta ingoiata questa piccola incongruenza, il film fila via liscio, fino ad un finale che è glorioso, ma anche amaro, com'è naturale che sia, passata una bufera come la Seconda Guerra Mondiale. Checché ne sia stato detto da critici più o meno autorevoli, non è vero che qui Verhoeven indulga in particolari raccapriccianti o abietti. La ricostruzione è ottima, lo stile fin troppo sobrio, per l'argomento affrontato.
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