Regia di Ralph Nelson vedi scheda film
«Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte
c'erano solo cani e fumo e tende capovolte
tirai una freccia in cielo
per farlo respirare
tirai una freccia al vento
per farlo sanguinare
la terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek»
(F. De André - M. Bubola, Fiume Sand Creek, 1981)
Un altro dei western "revisionisti" (in senso positivo) d'inizio anni settanta, con una storia che comincia con un massacro e finisce con un altro, ancora più crudele e gratuito del primo. I dati storici sono mischiati e la trama non si situa tra due fatti storici: il soldato blu Honus Gant afferma che il padre è morto l'anno precedente a Little Big Horn (avvenuta nel 1876), mentre qui nel finale si mette in scena il massacro del fiume Sand Creek, che ebbe luogo nel 1864. Ma questa voluta incongruenza storica non ha molta importanza, perché, come si vede dalle ultime sequenze, il film sembra essere indirizzato ai giovani, protagonisti della controcultura e delle proteste sessantottesche: così, il soldato si lascerà portare in catene davanti alla corte marziale e la donna tornerà a vivere con i nativi. E le scene del massacro, pur costruite attraverso dettagli di raccapricciante realismo, sembrano vissute in un trip psichedelico, da tanto sembrano assurde e allucinanti.
In questo film è una delle attrici più belle che mi ricordi di avere visto al cinema.
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