Regia di Ralph Nelson vedi scheda film
"Non è tra i migliori western del periodo". No? E quali lo sono allora? Quelli che ripropongono in maniera sistematica e pallosa la favola dell'indiano cattivo e del bianco buono, magari concedendo qualche buona parola ogni tanto a qualche muso giallo un po' migliore dei tanti che meritano il massacro? Quelli che mostrano l'eroe del west attaccato alla bottiglia e malgrado tutto infallibile nella mira e nei valori?
Questo western, se non altro, ha il pregio di distinguersi dalla massa di sboronate di propaganda a base di John Wayne e John Ford; ha il coraggio di mostrare le atrocità dei bianchi senza mezzi termini e di difendere (senza troppa enfasi ma con garbo, come fosse un suggerimento) la posizione di chi è stato prima di tutto vittima di un vero e proprio genocidio. Se non bastasse il regista rompe con la tradizione western fregandosene di tutto e tutti, la vera eroina è una donna ed il soldato che l'accompagna è solo un pivello inesperto che dalla sua ha almeno la bontà di voler capire le cose senza arroccarsi sulle posizioni assunte invece dai suoi gerarchi. Un'eroina che rutta e dice parolacce, non la classica insignificante donnetta dei western vestita in maniera ridicola e che parla con la voce contraffatta per apparire più uomo. E se c'è da mostrare una natica o ammettere i propri difetti, beh lo fa senza problemi. La psicologia dei personaggi, rispetto ad opere classiche, è qui libera di esprimersi al meglio perché non cristallizzata dentro alcuno schema e ne esce fuori una storia avvincente, credibile e innovativa. Già all'inizio si intuisce che si avrà qualcosa di diverso, i commenti degli uomini di scorta sulla donna sono verosimili, la pallottola che colpisce il soldato gli perfora a sangue la guancia. In quale altro western l'avete visto? Altrove piovono pallottole senza nemmeno una macchietta di sangue, qui non c'è problema a farlo vedere, a mostrare bambini decapitati e donne mutilate nei loro genitali. No, non è assolutamente un western come gli altri ed è tra i migliori del periodo perché non prova ad usare toni "crepuscolari" ma mostra la vera decadenza del western, senza mezzi termini. Voto: 8,5/9.
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