Kathy, "liberata" dai soldati dopo due anni trascorsi in una tribù di Cheyennes che l'avevano rapita, ha imparato a capire le ragioni degli indiani. Viene organizzata una spedizione per distruggere definitivamente il villaggio; la missione è portata a termine con ferocia, nonostante i tentativi di dialogo del capo Lupo Pezzato. Un giovane soldato innamorato di Kathy si rifiuta di eseguire gli ordini e finisce in catene. Film che ebbe notevole impatto all'epoca, per la sua posizione dichiaratamente filo-indiana; leggibile anche come denuncia figurata della guerra in Vietnam. Ma non è tra i migliori western del periodo, anche se il massacro finale ha ancor oggi il suo impatto.
FILM INTENSO E BELLISSIMO MA NON PER LA violenza DELLA GUERRA, per iMASSACRI o perla visione dalla PARTE DEGLI INDIANI. LA PARTE PIù BELLA è IL PASSAGGIO LENTO GRADUALE E INARRESTABILE DALLA INFANZIA E DAL PLAGIO DI UNA FEDE NELLA CIVILTà DEI BIANCHI ALLA VISIONE DELLA cruda REALTà INSIEME ALLA SCOPERTA DELL'AMORE DI UN GIOVANE SOLDATo BLU
Se è vero che "Soldato Blu" può sfociare nella retorica per perorare il suo teorema di fondo, è vero anche che lo fa con una tale decisione argomentativa da farsi perdonare. Il punto di vista degli indiani viene perorato da chi li ha conosciuti per davvero. E ha capito che le morti sono tutte uguali. Come il diritto di difendere le proprie vite.
Come recitava una locandina: "The Most Savage Film in History!". Dramma puro che mette in luce una delle più orrende tra le (tante) pagine buie della storia americana.
Un western di rottura rispetto alla tradizione, non solo per la denuncia di uno degli episodi più bestiali della storia americana (rievocato in modo quasi iperrealistico, senza risparmiare nulla allo spettatore), che fa riflettere sulla nostra civiltà, ma anche per la preminenza di un personaggio femminile fuori dagli schemi.
Il massacro del sand creek in realtà fu del tutto gratuito perché i responsabili dell'agguato alla pattuglia non si sa chi fossero, quel villaggio fu un capro espiatorio. D'impatto cmq il finale
Comincia come un western quasi normale, con la carneficina compiuta dagli sporchi musi rossi ai danni dei nostri eroi (e tuttavia qualche dettaglio grottesco, come i soldati in attesa del loro ufficiale chiuso nella baracchetta che funge da gabinetto, dovrebbe già mettere sull’avviso). Continua come un road movie in cui si confrontano il lucido cinismo di Kathy e l’ingenuo… leggi tutto
Lo vidi al cinema quando uscì...avevo 15 anni e mi mise davanti, in maniera molto cruda, una situazione che non conoscevo ancora. Infatti avevo sempre visto western dove gli indiani erano i cattivi e le giacche blu i buoni. Per me è stato un punto di inizio verso una presa di coscienza, la prima della mia vita, dolorosa e nello stesso tempo liberatoria...per la prima volta mi sono… leggi tutto
Film di rottura del genere western sia per la violenza e la crudeltà mostrata sullo schermo sia per il messaggio antimilitarista, anticolonialista e a favore dei nativi americani. Nel 1970 in piena guerra del Vietnam che volge a sfavore degli Stati Uniti e con le notizie di massacri compiuti dai soldati americani ai danni dei civili vietnamiti si coglie l'occasione…
<<Il 29 novembre del 1864, un reparto di 700 cavalleggeri del Colorado Cavalleria, attaccò un pacifico villaggio Cheyenne a Sand Creek, nel Colorado. Gli indiani sventolarono la bandiera americana e la bandiera bianca in segno di resa. Nonostante questo il reparto attaccò, massacrando 500 indiani; più della metà erano donne e bambini. Oltre 100 furono…
Quando ero un bambino ho visto una miriade di film western , ma mi ricordo ancora che quando è uscita questa pellicola , mio padre ( giustamente ) si era rifiutato di portarmi al cinema . Così l' ho potuta vedere solo molti anni dopo e devo dire che sono rimasto molto colpito dalla violenza , soprattutto della scena finale . Purtroppo il film è ispirato a fatti reali ,…
Non è il primo western “dalla parte degli indiani”, ma il suo carattere di rottura rispetto alla tradizione consolidata emerge fin dalle prime battute, per la preminenza di un personaggio femminile fuori dagli schemi del genere, una donna bianca che ha vissuto tra gli indiani (e che si sente più vicina a loro che alla sua gente) e che agisce e si esprime con una…
Un soldato e una donna vissuta presso un villaggio indiano si ritrovano soli e cercano di ritrovare il battaglione, col rischio di essere catturati, I due cominciano a conoscersi, il giovane è onesto e leale, la donna è abile , indipendente , e indomita e sa che deve essere consegnata all' esercito, dove la attende il suo fidanzato di un tempo .Tra imprevisti e pericoli scampati…
1) Sentieri selvaggi di John Ford (The Searchers - 1956). 2) Ombre rosse di John Ford (Stagecoach - 1939). 3) Sfida infernale di John Ford (My Darling Clementine - 1956). 4) Mezzogiorno di fuoco di Fred…
i primi film che mi sono venuti in mente contenenti nel titolo questo colore in vista del 2 aprile giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo, il cui colore è appunto il ...
Questa lista nasce un po’ come gioco, e un po’ da un’ esigenza più seria.
Come nasce la passione per il cinema? Quando?
Credo ci sia una ragione profonda e radicata se questa passione si…
«Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte c'erano solo cani e fumo e tende capovolte tirai una freccia in cielo per farlo respirare tirai una freccia al vento per farlo sanguinare la terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek» (F. De André - M. Bubola, Fiume Sand Creek, 1981) Un altro dei western "revisionisti" (in senso positivo) d'inizio anni settanta, con…
Lo sapete cos'è la perfezione nel cinema? Iniziamo col dire cosa non è. La perfezione non è un inqudratura sublime fatta di paesaggi mozzafiato e bellezze femminili inarrivabili. Non è nemmeno l'infinito silenzio del deserto dei tartari o di quello di Laurence d'Arabia, La perfezione non è avere a disposizione 100 milioni di dollari per girare un film commerciale e melenso né tantomeno la…
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Commenti (8) vedi tutti
FILM INTENSO E BELLISSIMO MA NON PER LA violenza DELLA GUERRA, per iMASSACRI o perla visione dalla PARTE DEGLI INDIANI. LA PARTE PIù BELLA è IL PASSAGGIO LENTO GRADUALE E INARRESTABILE DALLA INFANZIA E DAL PLAGIO DI UNA FEDE NELLA CIVILTà DEI BIANCHI ALLA VISIONE DELLA cruda REALTà INSIEME ALLA SCOPERTA DELL'AMORE DI UN GIOVANE SOLDATo BLU
commento di donatolabellaSe è vero che "Soldato Blu" può sfociare nella retorica per perorare il suo teorema di fondo, è vero anche che lo fa con una tale decisione argomentativa da farsi perdonare. Il punto di vista degli indiani viene perorato da chi li ha conosciuti per davvero. E ha capito che le morti sono tutte uguali. Come il diritto di difendere le proprie vite.
commento di Peppe Comunea pagamento, ditelo prima
commento di abuccCome recitava una locandina: "The Most Savage Film in History!". Dramma puro che mette in luce una delle più orrende tra le (tante) pagine buie della storia americana.
leggi la recensione completa di Albus96Un durissimo atto d'accusa contro l'America di ieri e di oggi ...
leggi la recensione completa di daniele64Un western di rottura rispetto alla tradizione, non solo per la denuncia di uno degli episodi più bestiali della storia americana (rievocato in modo quasi iperrealistico, senza risparmiare nulla allo spettatore), che fa riflettere sulla nostra civiltà, ma anche per la preminenza di un personaggio femminile fuori dagli schemi.
leggi la recensione completa di alex1975Il massacro del sand creek in realtà fu del tutto gratuito perché i responsabili dell'agguato alla pattuglia non si sa chi fossero, quel villaggio fu un capro espiatorio. D'impatto cmq il finale
commento di baggiosplendido
commento di claudiom