Regia di Marco Risi vedi scheda film
Uno spaccato di vera vita della caserma: questo è l'obiettivo che si prefigge Risi jr. nell'affrontare questo Soldati - 365 all'alba, sua quarta regia e primo film drammatico. Dopo tre commedie con Jerry Calà la credibilità di Risi era sprofondata alcuni anni luce sotto lo zero, eppure con questo film il regista riuscì a riscattarsi ed una discreta serie di successi e di lavori impegnati erano in arrivo; anche se le atmosfere di Soldati non sono sempre causticamente veraci come quelle dei futuri Ragazzi fuori e Mery per sempre, anzi talvolta peccano di ingenuità o di pressappochismo, certo si può notare l'intento verista e di denuncia che soggiace all'opera. Un neo su tutti, la costruzione semplicistica della gerarchia militare: il soldato (buono) Claudio, il tenente (cattivo) Fili, il colonnello (di nuovo buono) interpretato da Ivo Garrani; tutto pare finalizzato a rassicurare il pubblico: Claudio è sostanzialmente un bravo ragazzo e, nonostante il tenente (l'ostacolo sul percorso, il malvagio conscio di esserlo e per il puro spirito di esercitare la propria malvagità), sappiamo che è comunque nelle buone mani del colonnello. Cast interessante, con un Dapporto (Massimo) sopra tutti; ma ci sono anche Garrani e Claudio Amendola, e ancora Claudio Botosso, Manlio Dovì (del Bagaglino!), Alessandro Benvenuti, Agostina Belli, Ugo Conti e Sandro Ghiani: tutti al loro posto, nessuna sbavatura - anzi, forse il meno convincente è a tratti Amendola, ovvero il protagonista, quando è chiamato a mostrare i muscoli, risultando bolso e poco credibile come macho. Netto passo avanti rispetto alle porcherie con Calà, ma il meglio di Risi deve ancora venire. 5/10.
L'anno trascorso in caserma dal soldato Claudio, che si inimica quasi subito il tenente Fili e ne sarà vessato per tutto il periodo di permanenza nella caserma.
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