Regia di Marco Risi vedi scheda film
Il servizio militare, la leva, in gergo volgare la naia ai tempi dell'obbligatorietà.
Ambientato e girato negli anni 80 il film di Marco Risi è un occasione persa per documentare al meglio le esperienze di un coscritto o di chi ha svolto il servizio militare nei fatidici 365 giorni che lo relegavano ad uno dei vari corpi armati dello stato.
Il regista opta prevalentemente per una storia di contrasto e dualismo tra il protagonista, l'insubordinato soldato Scanna (Claudio Amendola) ed il severo tenente Fili interpretato ottimamente da Massimo Dapporto che è l'unico che regge la parte tra i vari personaggi del film. Infelice la scelta di Benvenuti sicuramente non in sintonia nel personaggio, precisamente nella sua versione del “nonno”.
Risi aveva molto su cui soffermarsi ed invece cade in alcune situazioni che non so se definire comiche o ridicole, come ad esempio la rappresentazione dell'addestramento esterno, quello con le armi in mano per intenderci, dove un soldato si rifugia in un ricovero per ovini simulando la pazzia. Mentre tralascia o evita argomenti scomodi come gli incidenti all'interno delle caserme con le varie responsabilità da attribuire.
Troppo stereotipato e basato su luoghi comuni, anche se a volte presenti nell'allora servizio di leva, “365” affronta con superficialità i rapporti tra commilitoni, dando troppo spazio ad una “disputa” improbabile anche se non impossibile, tra un soldato ed il suo comandante. Il film ha perlomeno un impennata nel finale a sorpresa quando la sirena della caserma suona, nessuno può uscire, i soldati si ritrovano su un aereo che li trasporta verso una destinazione ignota.
Per i congedanti 365 giorni non sono bastati, per iella o per dover di patria il loro compito continua, magari con una missione all'estero da compiere.
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