Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Intenso ritratto di un poco onorevole pezzo di storia italo-greca, dove l'interesse del regista va all'analisi caratteriale dei personaggi e alle enormi sofferenze che la guerra provoca alle persone. Anzi, il tono non è quello storico-politico, ma piuttosto lirico, interiorizzato. Benché il film mostri le aberrazioni del fascismo (quantunque gli stessi fascisti siano esseri umani che vengono falciati dalla guerra), non è un film anti-fascista in senso stretto: la guerra è un orrendo mostro, voluto dagli uomini e dalle loro folli ideologie, che semina morte e distruzione, odio e crudeltà. Il regista, insomma, sta dalla parte dell'uomo sofferente, e qui in particolare, della donna sofferente. Il ritratto della prostituzione pianificata dai vertici militari per far sfogare i più bassi istinti dei soldati è infatti decisamente crudo e realistico, e l'orrore e la disumanità di quella pratica non viene messa sotto la foglia di fico; ci colpisce infatti più volte con fendenti allo stomaco. Il cinismo degli uomini che cercano carne da piacere (meglio se di vergine), il qualunquismo delle donne che vi si assoggettano per liberarsi dalla fame, il dramma dell'innocenza perduta da adolescenti, emergono in tutto il loro orrore. Il protagonista è uno con ancora un cuore che batte sotto la divisa, e tutto ciò lo ripugna e cerca di porvi argine in qualche modo, ma è quasi l'unico. Scene forti: l'incidente col camion, e la fucilazione dei partigiani greci. Il grande Zurlini ha girato un film duro e poetico allo stesso tempo, triste perché rappresenta tristi avvenimenti, dalla parte dell'essere umano, con un bellissimo commento musicale che esalta il lirismo di molte immagini. Un po' meschino il pollice a metà di Film TV. Forse cercavano qualcosa di più programmatico e ideologico.
I titoli di testa cambierei, quelli sì. Ma a chi è venuto in mento di mettere titoli bianchi su scene chiare in bianco e nero? Si riesce a leggerne sì e no metà.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta