Regia di Josh Boone vedi scheda film
Ennesima versione di una trama strappalacrime alla "Love story" su personaggi destinati alla morte che prima del trapasso cercano di scoprire le gioie dell'amore e di dare un senso alla propria vita. Il film non porta granché di nuovo rispetto ai modelli precedenti, le cadute nel sentimentalismo sdolcinato ci sono (basta vedere la parte del viaggio ad Amsterdam), tuttavia la commozione della parte finale è abbastanza sincera da garantire l'acquisto del biglietto e l'attrice Shailene Woodley ci mette un impegno apprezzabile, una recitazione molto sentita che riscatta certe situazioni un po' trite e prevedibili del copione. Fra gli altri attori, più "normale" la presenza del biondino Ansel Elgort che mi è sembrato meno incisivo della Woodley, una buona partecipazione di Laura Dern nel ruolo della madre amorevole e preoccupata per la salute di Hazel Grace, un Willem Dafoe perfettamente a suo agio nel ruolo antipatico dello scrittore (qui è poco più di un cameo, ma insieme all'ottima interpretazione di Pasolini nel film di Ferrara, mi sembra che attesti un gradito ritorno da parte di un attore che in altri tempi si era un po' perso per strada). Il film mi sembra sostanzialmente un'operazione commerciale e infatti ha avuto un notevole successo in tutto il mondo; ogni generazione deve versare il suo tributo di lacrime. Tuttavia, arriva almeno alla sufficienza, dunque non è uno dei peggiori nel suo genere.
Voto 6/10
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