Regia di Roberto Mauri vedi scheda film
Ambientato sui monti austriaci, ma girato a Frosinone, questo La strage dei vampiri è un discreto esempio delle potenzialità del nostrano cinema di genere (e 'di fascia bassa' anche, all'interno del filone stesso) dei primi anni Sessanta. Se Roberto Mauri (nato Giuseppe Tagliavia) non è sicuramente un nome di fama, e se il regista pure si trova alle prime armi, d'altronde la produzione non è granchè dispendiosa e nel cast non troviamo interpreti particolarmente dotati (ma neppure cani riconosciuti, sia chiaro); nonostante tutto ciò, la pellicola si snoda con sufficiente leggerezza lungo la sua prevedibilissima trama e la tensione e il mistero non mancano, a differenza dell'elemento erotico tipico del film 'gotico', qui piuttosto scarso. Nel cast: Walter Brandi, Paolo Solvay - meglio (s)conosciuto come Luigi Batzella, regista di serie Z, il tedesco Dieter Eppler nei panni del vampiro e la bella ventenne Graziella Granata; Mauri firma anche la sceneggiatura e viene coadiuvato da Ugo Brunelli per la bella fotografia in bianco e nero, Aldo Piga per la colonna sonora e Giuseppe Ranieri per le scenografie, tutto modestamente curato. Qualche dubbio invece va espresso per gli effetti speciali, vedasi la scena finale in cui il vampiro viene sconfitto: si può perdonare la povertà di mezzi, mai quella di idee. 3/10.
Un vampiro si aggira nei pressi di un castello austriaco in cui pernottano due freschi sposi. La moglie viene morsa dal mostro e il marito, ritenendola malata, si rivolge a un dottore per capire come curarla.
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