Regia di Andrej Tarkovskij vedi scheda film
Mi allineo con le recensioni a 5 stelle. Il finale poi, per dirla all'americana, è terrificante. Sembra voglia dirci: non siamo altro che un piccolissimo mondo, su una minuscola cellula, di una molecola di qualcosa che via via in fondo appartiene semplicemente alla materia infinita dell'universo (e potrebbe essere la realtà delle cose). Geniale ed agghiacciante. Il tutto è espresso solamente con immagini in un lungo procedere all'indietro (come scrive Bradipo), che in realtà disvela ciò che è davanti. Tecnicamente, si tratta di una soluzione linguistica che sarà ripresa decenni dopo in tutte le salse (ed i grandi precursori spesso vengono dimenticati).
Sul'immenso Tarkowskij bisogna anche ricordare l'importanza avuta come teorico. E' l'autore infatti di un misconosciuto testo, "Scolpire il tempo" Editore Unilibro, scritto quando era già condannato dalla malattia, vera e propria bibbia sull'arte cinematografica. Lo consiglio assolutamente a chi non lo avesse letto (e ovviamente non consideri questi film dei mattoni!).
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