Regia di Yuriy Norshteyn vedi scheda film
( versione originale russa con sottotitoli in inglese )
* * * * ¼
Ma tu guarda queste povere bestie! Non sanno nemmeno chi non sono, o chi dovrebbero amare!
1. L'Autore.
Per una minima incompleta contestualizzazione della cinematografia di Yuri Norstein ( l'intenzione è quella di assistere a ritroso a ''tutti'' i cortometraggi dell'autore russo, e solo alla fine dedicarmi al (pen)ultimo lavoro, probabilmente il suo capo d'opera, il “Racconto dei Racconti” ('79), in attesa di “il Cappotto”, in gestazione da 35 anni...) si può aprire questa mia pagina su “il Riccio nella Nebbia” ('75) :
//www.filmtv.it/film/65941/il-riccio-nella-nebbia-the-hedgehog-in-the-fog/recensioni/814332/#rfr:user-47656
2.. La Fiaba.
Questo screenshot è tratto da "Mappe della Letteratura Europea e Mediterranea : dalle Origini al Don Chisciotte", a cura di Gian Mario Anselmi, Bruno Mondadori, 2000 ( lo pubblico per fornire una documentazione, ma lo leverò immediatamente se qualcuno dovesse lamentare una violazione del diritto d'autore : la stessa fiaba, proposta integralmente nel detto volume, però, del resto, è tratta da "Antiche Fiabe Russe raccolte da A. N. Afanasjev", Einaudi, 1953 e successive edizioni ).
Di Afanasjev (1826-1871) comunque si trovano molti volumi ( un BUR curato da E. Bazzarelli, per fare un esempio, che tratta delle bestie del bosco...e della palude ) che rappresentano il suo lavoro di raccolta, trascrizione e catalogazione del repertorio orale di antiche fiabe e racconti popolari e tradizionali della mitologia e del folklore russi : quel che prima fecero i fratelli Grimm (1785/'86-1863/'59) e in seguito Italo Calvino (1923-1985), solo per citare due (tre) inestimabili nomi.
In alcune traduzioni la civetta diventa un gufo, con somma gioia del Favij-Presidente del Consiglio :
Cliccare sul link [ https://www.youtube.com/watch?v=XHP03ZySKgU ] o sull'immagine sottostante per ascoltare la fiaba :
3. Le Note.
I Dvd dedicati a “i Maestri dell'Animazione Russa” pubblicati da Terminal Video un lustro fa sono oramai fuori catalogo ( ma tra i remainders magari si trovano ancora ). Altrimenti c'è YouTube, che non produce solo Favij o Gente che Parla di Favij.
Fiaba o Favola ? In realtà sia "l'Airone e la Gru" che "il Riccio nella Nebbia" contengono elementi dell'una e dell'altra tipologia di componimento : in linee molto generali : la favola è un racconto realistico, ha per protagonisti animali e possiede ed esprime una morale esplicita, la fiaba è più legata all'elemento fantastico ed è dedita al racconto puro, di ''intrattenimento''. Qui abbiamo un racconto realistico, con protagonisti degli animali (non del tutto) antropomorfizzati e con una morale (parabola) a mezza via, non esplicita e non espressa sul finale ad effetto ma spalmata (sottilmente ) lungo tutta la narrazione. "Concretamente" la fiaba originale potrebbe essere nata per ''spiegare'' ai bambini i comportamenti ( corteggiamenti e accoppiamenti, ibridi e incroci, battibecchi e scaramucce con/infra/intra-specifici ) degli animali in natura.
Anno di produzione e realizzazione : 1975
"Soggetto" : ( fiaba tradizionale russa raccolta e trascritta da ) A. N. Afanasjev
Sceneggiatura : R. Kachanov e Y.Norstein
Regia e Animazione : Yuri Norstein
Art Director / Scenografie : F. Yarbusova
Direttore della Fotografia : A. Zhukovsky
Montaggio : N. Trescheva
Musiche : M. Meyerovich
Ingegnere del Suono : B. Filchikov
Script Editor : N. Abramova
Produttore Esecutivo : N. Bitman
Narratore : Enokenti Smoktunovsky
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4. Il Film.
Sulle spoglie rovine di una classicheggiante civiltà compostamente inghiottita dal Verde, procedono febbrili i tentativi operosi della vita atti a perpetrare sé stessa : ugualmente continuano come se nulla fosse accaduto ( e in verità niente potrebbe essere successo : dipende dal PdV...) così come sempre il risveglio primaverile segue il disgelo di fine inverno e la spinta riproduttiva innesca le rotte migratorie che vengono battute e percorse disegnando incessantemente sentieri nei cieli.
Il tempio è collassato, il tempo ancora no.
La Danza.
La (il) Gru, sicuro di sé, non accetta lo scherzo dello (della) Airone ricevuto in rifiuto, e se ne va altezzoso così com'era arrivato.
[ Si noti come (perché?) Norstein inverta i ruoli rispetto al soggetto di partenza, la fiaba trascritta da Afanasjev, mantenendo però la correttezza filologica e tassonomica : è la (il) Gru che chiede la mano allo (alla) Airone : la gru potrebbe essere...una gru, una damigella di numidia o una gru siberiana, l'airone un guardabuoi, una garzetta, un tarabuso/ino o una nitticora.
Questo qua sopra per esempio è un Airone Bianco Maggiore ( tra le stoppie di riso del Parco Agricolo Sud (Ovest) Milano, che si gratta il coppino, perplesso : avrà appena ricevuto un 2 di ♠ da una cicogna ? ) : una buona via di mezzo apparente ( di pura morfologia superficiale trattasi ) tra la Gru e l'Airone del cortometraggio.
A meno che non sia la traduzione italiana ad aver invertito le parti : in russo ( e nei mille mila dialetti derivati e lingue proprie ) Gru è maschile e Airone femminile ? O sono sostantivi neutri ? Accetto il mistero ( almeno che qualcuno non voglia risolverlo, in tal caso grazie ), e non m'addentro nella seconda palatalizzazione delle velari...
Di certo in Norstein la Gru è un maschio e l'Airone una femmina. O no ? Si. Ma anche : che importa ? ].
Improvviso, maestoso, ecco un “movimento di macchina” verso l'alto ad innalzarsi dalla di lei dimora e inquadrare lontano sollevandosi dal “set”.
Il subitaneo pentimento della Signor(in)a airone ( espresso e manifestato in un poetico rapporto di causa-effetto retorico e palese, ma ugualmente magnifico ) ci trasporta a dorso di rimorso verso il sogno del Signor gru : due identici ripensamenti di nostalgica/possibile felicità raccontatici in maniere differenti : due diverse classi sociali che si attraggono, respingono, rimpiangono, desiderano : si corteggiano.
La Ronde.
Dal sogno si passa alla contraria proposta ( “Si!”) e ad uno stacco netto di montaggio - dirompente! - che riporta bruscamente la narrazione alla realtà del qui e ora (“No!) : le parti doppiamente invertite : siam punto e a capo.
E allor di nuovo!, ancora! E ancora! Ah!, la Ronde!
Fino alla svolta decisiva : le gru in formazione a “V” migrano verso sud, ma la “nostra” (il nostro) gru rimane nei paraggi....dell'airone ( nota comportamentale-fenologica : alcuni ardeidi migrano, altri no ) : infatti è lì che armeggia con una stufa ''portatile''...
E via, ancora, con la Danza ! Girotondi e giravolte : la danza (d)è(lla) vita.
Ma non ci sarà lieto fine, ognun per la sua strada, se ne vanno. Non vi saranno ibridi, fertili o meno, né nuove razze. Solo il ricordo della possibilità di un amore : e la sua manifestazione stagionale e perenne : danzano nei boschi, nei prati, nelle paludi, nei cieli : si riconoscono diversi, e l'amore non quaglia : rimane il ballo che tutti dobbiamo ballare.
Qui di seguito la pellicola cortometraggio, a 480p, audio originale russo e sottotitoli in inglese :
https://www.youtube.com/watch?v=H57Z8PB-N60
La Natura.
Questo è il giardino che tutti conosciamo, il giardino ideale che ha visto la nostra infanzia felice ( anche se felice non lo è stata : il ricordo trasfigura pure l'orrore, così come le accessorie radici aeree dell'edera e quelle profonde delle piante pioniere s'insinuano nelle piccole crepe di marmi e cemento e poco a poco li allargano e li spaccano ) : è il giardino in cui trasmigrano i ricordi fanciulli e si ritrovano i rovelli adulti.
Oppure è il giardino ( non lo stesso, ma quasi ) in cui si muovono Gerald Durrell ed Esopo, Richard Attenborough e Lewis Carroll, Edward O. Wilson e Carlo Collodi, Fredrik Sjoberg e La Fontaine, Ernst Junger e Fedro, Vladimir Nabokov e Gianni Rodari, Jan Svankmajer e John Lasseter : il post-umano post-catastrofe di "Cars" ( che si muove in un mondo del tutto opposto a "a Bug's Life" ), con i veicoli motorizzati rimasti ad abitare le vestigia di un pianeta Terra senza traccia alcuna (rimasta? Mai esistita? ) di Homo s. sapiens ( questo Day After è evidente in "Wall•E", meno diretto e forse un po' esagerato vedere ciò in "Cars" ) in linea discendente diretta da Norstein.
Nel ''ricordo/sogno” palladiano in un giardino all'italiana, infatti, gli arredi marmorei sono bianchi come appena posti in loco.
Fatta la tara ai sottotesti e alle sottotextur [ se nel successivo ''il Riccio nella Nebbia” sarà l'elmento Acqua ad essere ripreso ed inserito ''dal vero'' ( semi-rotoscopizzato al contrario, reso più vero del vero ) nel film, qui è il ''Fuoco'', l'elemento pirotecnico, i fuochi artificiali ( c'è anche un momento di pioggia, ne “l'Airone e la Gru”, ma è del tutto disegnata ) ] delle scenografie...rimane quel che conta e vale : una storia d'amore : come tante e nessuna.
Poteva finire peggio...
Poteva esserci un happy ending...
Cliccare sul link [ https://www.youtube.com/watch?v=vVjfW-P5yZY ] o sull'immagine sottostante per aprire il video sul lieto fine.
5. Postilla.
“ Se è vero che sono tanto minacciate [ le gru ] come mai sono così numerose ? ”
“ Prima si posavano lungo tutto il Big Bend : duecento e più chilometri. Ora i chilometri sono ridotti a un centinaio, e diminuiranno ancora. Lo stesso numero di uccelli stipati in metà spazio. Malattie, stress, ansia. Peggio che a Manhattan. ”
Richard Powers - the Echo Maker - 2006
Un romanzo che ha fra i temi portanti la Sindrome di Capgras { chi ne è affetto è convinto che le persone amate ( famigliari e amici intimi ) siano in realtà degli impostori ( attori, replicanti, alieni ) che le rimpiazzano, uguali a loro in tutto e per tutto identiche [ a proposito di Manhattan, poi, ecco la Sindrome di Cotard ( l'illusoria convinzione di essere ''morti'' ), presente in “Synecdoche, New York” ( e nella prima stagione di “Hannibal” ) ] } : che soffrano di un disturbo simile ma inverso ( riconoscono come conspecifici degli animali che non lo sono ) anche i protagonisti de “l'Airone e la Gru” è un'idea peregrina ma non impossibile. Tanto quanto il fatto che possano chiamarsi Azur e Asmar...
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Le storie d'amore indimenticabili sono sempre quelle senza happy ending... :)
Ho scoperto [ facile invece che, data la mia memoria alla Dory ( http://www.movieforkids.it/wp-content/uploads/2015/05/Alla-ricerca-di-dory-d23.jpg ), l'abbia dimenticata dopo averla già letta chissà quando e dove...] questa frase ( a posteriori, illuminante : retroproiezione ! ) di Orson Welles, utilizzata dal recensore applicandola allo splendido (sotto) finale di "Mad Men", spulciando un sito ''concorrente'' ( là, dove "Mad Men" lo si cag...lo si degna d'attenzione e lo si tratta a dovere; e dove ci scrive pure - saltuariamente - una 'firma' del FTV cartaceo ) : "If you want a happy ending that depends, of course, on where you stop your story".
Magari Norstein si è fermato prima tagliando troppo presto e Woody Allen invece si è spinto un po' troppo in là... Stop! Stacca! Stacca! Stop! Buona!
Anche se...uno può immaginarsi un altro finale ( per l'appunto, scegliendo di dare lo stop alla storia...un po' più in là ) : Emily Mortimer dopo qualche tempo scopre (chissà come) tutto e...
che bello quel 2 di picche.........
Airone, anche tu Servo della Gleba a Testa Alta ! https://www.youtube.com/watch?v=FbPtvFxUb60
p.s. : Antonella mi sembra di ricordare ti fossi appassionata a DeadWood : in caso volessi puntare il videorecorder, Rai Movie da questa sera riprende dalla 2a stagione.
Scommetto una palla ( di un dirigente Rai a caso che si presta a prestarla ) che la 3a ed ultima stagione ( in 1a visione sia free che pay : in 1a visione assoluta, quindi ) la trasmetteranno quasi a ruota di questa...in pieno agosto. Poi uno dice non scaricare che diventi cieco... Intanto a ottobre arriva in Italia NetFlix...
Comunque DeadWood mantiene alte qualità e tensione per tutte e tre le stagioni, e la 2a e la 3a ( che si trova facilmente''in giro'' nel maggico mondo del web ) valgono e pretendono la visione...se t'è piaciuta la 1a...
ok, grazie, c'è un pò di penuria in tv, in effetti sono tornata a rivedere le repliche di Supernatural che manda rai 2 alle 3 di notte, è finito pure Les Revenants, ho persino visto "Sharkanado" su cielo, terribile ma divertente, allora registro
p.s. leggo leggo leggo il giornale e poi mi dimentico quello che ho letto...... ciao :)
Grazie a @tutti per i passaggi e gli interventi... Una cosa... Che vi ha fatto mai R. Minervini ?
( Per chi si trovasse a passare di qui dopo l'estinzione della razza umana : la ''rece'' che ho caricata prima di questa era/è su "Stop the Pounding Heart", e ha raccolto meno per strada rispetto al Norstein qui presente. )
Passa ogni mattina a pisciare il cane sui cerchioni dell'auto parcheggiata sotto casa ( ristabilendo l'equilibrio della sfiga globale per via del fatto che riuscite a trovarlo sempre, un parcheggio sotto casa ) ?
Oppure posteggia sempre la sua quel tanto che basta davanti al vostro passo carraio che sembra che ce la fate ad uscire...ecco si ce la faccio...taaac, via lo specchietto!
Scende sempre prima di voi e ne approfitta per scambiare la vostra posta con quella degli altri condomini, tant'è ch'è da sei mesi che state pagando l'abbonamento ai pornazzi di MediasetPremium del vicino ?
Si, magari frequenta cattive compagnie - robetta di metanfetamine e armi semi-pesanti a ripetizione automatica come fossero bon-bon -, ma è un bravo figliolo, giuro !
Scusate la stupidera. Saranno i 35°C all'ombra, l'umidità subbaqqqua al 150%, Sara Ferguson... Ok, dopo la riesumazione di Ezio Greggio, il colpo di calore è il benven...
Hey, io ti ho letto con piacere anche su Minervini, i miei due neuroni erano così contenti di avere capito tutto che non hanno osato aprire bocca! :D
E ci hai ragione, ci hai, e pure alla grande!, Cantagallo.
Mi chiedevo, in linea generale ( fatta la tara rispetto ai piccoli problemi cui è andato incontro il sito giorni fa ), cosa spingesse la gente-l'utenza-gli amici del sito a essere più attratti ( parlando non dei film in quanto tali, ovviamente, ma dei film visti attraverso i miei due pezzi che ho scritto col solo neurone rimastomi dei due di cui la natura mi dotò ) da un cortometraggio animato russo di 40 anni fa rispetto ad un lungometraggio di fiction documentaria di un autore italo-statunitense di oggi.
Un neurone sprecato, rubato al raddrizzamento bananifero.
P.S. ( no, non PES ( vedi sopra...) : "p.s." ) :
Altri aironi, egret rules :
--- Don Verzé ( quando New York era ancora una riserva indiana a Milano eravamo già tutti ricchioni ! ), guerra all'anima sua : http://www.coserosse.net/podcast/clip_verze.mp3
--- Non male anche questa :
"13 Fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete mangiare, perché ripugnanti: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, 14 il nibbio e ogni specie di falco, 15 ogni specie di corvo, 16 lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviere, 17 il gufo, l'alcione, l'ibis, 18 il cigno, il pellicano, la fòlaga, 19 la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello."
Levitico : 11, 13-19 ( versione C.E.I., la Nuova Riveduta e la Nuova Diodati al posto di ''volatili'' mettono ''uccelli'', sbagliando a ritroso ( doppiamente, con qualche secolo di cultura protestante alle spalle data in pasto ai maiali : Linneo chi ? Tassonomia e Sistematica che ? ), parlando di pipistrelli ).
--- Ma, ovvio, dio non può sbagliare, e tantomeno gl'interpreti terreni e mortali del Verbo.
Il "Systema Naturae" linneiano invece si evolse in vita del suo ideatore : le balene nelle prime edizioni erano classificate come pesci ( è lo ''stesso''...''errore consapevole'' in cui incappa Melville nel "Moby Dick" ), poi le edizioni successive vennero corrette.
--- P.P.S. : Certo, bisognava tenere conto delle carestie, perciò :
"20 Sarà per voi in abominio anche ogni insetto alato, che cammina su quattro piedi. 21 Però fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, potrete mangiare quelli che hanno due zampe sopra i piedi, per saltare sulla terra. 22 Perciò potrete mangiare i seguenti: ogni specie di cavalletta, ogni specie di locusta, ogni specie di acrìdi e ogni specie di grillo. 23 Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi lo terrete in abominio!"
Ovvero : La Bibbia - facciamo un po' come cazzo ci pare da 6.000 anni, suppergiù : 'n po' deqquì, 'n po' dellà, ce se prova : 'st'a guarda'r capello !
--- "Aironi", dall'album "le Nostre Domeniche" del 2014 dei Lettera 22 ( non certo la canzone più bella di un ottimo album che si avvale degli arrangiamenti, dei cori e delle chitarre di Paolo Benvegnù ) : https://www.youtube.com/watch?v=WUOFUeYzH20
Davvero, ascoltatevi l'audio di Don Verzé, sino alla fine ( grazie a RadioPopolare che (ce) lo ha fatto conoscere al mondo ) : un omino di una favella unica e aulica e di una lucidità invidiabile...parlandone da vivo. Poi, per disintossicarvi, cliccate sul filmato de ''l'Airone e la Gru''...
Vabbè, e quelli che applaudono ... Comunque, guarda, il buon fu Don Verzè lo conoscevamo molto bene dalle nostre parti, ne ho sentiti di aneddoti (in compenso l'attuale vescovo - un altro che ti raccomando - è una bella anima, specie quando invia lettere agli insegnanti di religione "chiedendo" di votare un candidato leghista ...).
E il tipo che, quando il don gl'impara la lingua ( "...Parigi era lutum...che vuol dir fango..." ) [argilla], intona dallo sprofondo il classico : " Eh!, Bravo! " ?
Fantastico.
Bravo!
Grazie!
Bra!
Gra!
Br......Gra!
...zzzie...Bra!
https://www.youtube.com/watch?v=o_vYHevPhK0
A me, fa paura anche da morto.
Furbi i due aironi...
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