Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Un sogno lungo un giorno doveva rappresentare per Francis Ford Coppola la quiete dopo la tempesta. Una storia d'amore girata interamente in studio, lontana anni luce dalle massacranti location e dall'interminabile post-produzione di Apocalypse Now per un salutare riposo rigenerativo dopo tanta fatica e altrettanti strepitosi risultati. Invece la pellicola,, con il fiasco assoluto anche al botteghino, arrivò a decretare in maniera tutt'altro che indolore,, la definitiva fine del sogno stesso, decretata proprio dalla morte della American Zoetrope, travolta da un disastroso fallimento economico (26 milioni di budget il costo stratosferico di quel film) che costrinse Coppola a ridimensionare molti dei suoi progetti (chissà comesi sarebbe evoluta la storia del suo percorso artistico, se non ci fosse stata questo tracollo! Nessuno può ipotizzarlo ma io lo immagino molto diverso e più "eccitante" di quello - comuqnue di tutto rispetto - che ha dovuto intraprendere dopo, volente o nolente).
All'affossamento del film diede una grossa spinta proprio la critica, quasi unanime nello stroncare una storia ritenuta troppo velleitaria e debole di contenuti. Eppure, rivedendolo a distanza di anni, Un sogno lungo un giorno dimostra di essere molto di più di una pausa e qualcosa di meglio di un "inciampo"... forse semplicemente troppo in anticipo o in "controtendenza". Riguardandolo attentamente e con attenzione, si rileva infatti per esempio che il film rappresenta una riflessione poetica e certamente non convenzionale su ciò che poteva essere (e rappresentare) la finzione cinematografica. Un sogno appunto, che sviluppandosi tra le mille luci di una Las Vegas surreale, fonde perfettamente commedia e musical, umorismo e dramma tracciando anche la strada per il "futuro " più tecnologico della settima arte.,
Non a caso, Coppola si è avvalso di collaborazioni eccellenti, a partire dall'audace fotografia di un Vittorio Storaro in stato di grazia e ancora lontano dalla "maniera", fino allo score musicale,tutt'altro che convenzionale e impreziosito dalle bellissime canzoni di Tom Waits.
Consiglio, per apprezzarne in pieno il valore e l'importanza, di recuperare il film nell'edizione in DVD in due dischi zeppi di interessanti contributi che aiutano a "comprendere" le ragioni di una scelta e l'efficacia del risultato raggiunto:già a partire dal primo disco,che ci presenta un fim magnificamente restaurato nella traccia video.
A sorprendere per numero e qualità dei contributi raccolti sono però soprattutto gli inserti speciali contenuti nelle tre sezioni in cui è suddiviso il secondo disco. Nella prima,,"Gallerie" sono presenti il trailer, l'album fotografico, lo script e le note di produzione, mentre "Dal loro scrigno" contiene10 scene eliminate, i provini, le esecuzioni di Tom Waits, più tutta una serie di contributi dell'epoca.
La sezione più interessante anche sotto il profilo dell'accrescimento conoscitivo, è comunque la terza,, riservata a quattro documentari. Nel primo, di 28', è raccontata l'epopea produttiva dell'American Zoetrope, dalle prime fasi, fino al fallimento finanziario; il secondo e il terzo (rispettivamente Electronic cinema di 9' e Tom Waits di 14') sono invece dedicati alle allora moderne tecniche di ripresa utilizzata e alla stesura dello script sononro, mentre il quarto, Making Of (24') offre uno sguardo davvero a distanza ravvicinata, sul set durante i giorni della lavorazione della pellicola.,
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