Regia di Cho Li vedi scheda film
Il 13 novembre 2003 una squadra di artificieri sta disinnescando una bomba in un parco di Taipei. Non si rischia nessun danno o ferito, solo una pioggia di riso sull’erba. Alla bomba è allegato un foglio su cui è scritto "Contro il riso di importazione" e "Il Governo dovrebbe occuparsi della sua gente". Uno degli spettatori è Yang Rumen, detto Ru, che ricorda il bellissimo campo di riso dalla sua infanzia. Nei tardi anni '80 a Taiwan il governo ha gradualmente aumentato il quantitativo e la varietà dei prodotti agricoli importati, con disperazione degli agricoltori locali.
Ru è stato allevato con suo fratello Cai dai nonni contadini, come tanti altri bambini mandati in campagna mentre i genitori lavoravano nelle fabbriche in città. Tornato a casa nel 2001 da 2 infelicissimi anni di leva militare, è testimone di come tanti agricoltori si siano ritrovati impotenti davanti alle pressioni dei grandi gruppi finanziari, che strozzandoli attraverso la revoca dei prestiti li hanno obbligati ad abbandonare campi coltivati da generazioni.
Il giovane contadino è in lotta contro le autorità taiwanesi dal 2002, quando Taiwan è entrato a far parte come 144° membro della World Trade Organisation: un grande avvenimento per i politici e i pezzi grossi del Paese, una tragedia per i piccoli coltivatori. Da quel momento le importazioni di riso dall’estero sono state infatti addirittura favorite, impoverendo i produttori locali, per lo più abitanti indigeni dell’isola, che sono stati costretti a lasciare i loro campi a maggese.
Molti terreni agricoli abbandonati sono stati trasformati in discariche industriali, causando la morte di alcuni bambini dei villaggi, caduti accidentalmente e annegati in improvvise voragini. Quando si rende conto che i politici, in combutta con gli speculatori, stanno tenendo d'occhio i terreni agricoli della sua città natale Ru decide di diventare la voce di quei contadini. Ma articoli, petizioni e manifestazioni anche oceaniche si rivelano inutili. Per risvegliare la coscienza del Governo in un anno fabbrica 17 innocue bombe di riso, prima di consegnarsi volontariamente il 25 novembre 2004. Paradossalmente, ha scontato la sua condanna a 7 anni coltivando i campi. Oggi continua ad occuparsi della difesa dei piccoli agricoltori ed è un pioniere delle coltivazioni biologiche di Taiwan.
La regista Cho Li, laureata in cinematografia all'Università dell'Indiana, è nata e cresciuta nella regione di Changhua, una delle zone maggiormente agricole di Taiwan. Pur non essendo particolarmente politicizzata si è sentita perciò molto vicina alle istanze del suo compaesano Yang Rumen. Dalla sua autobiografia "Il riso bianco non è una bomba" ha così realizzato questo coinvolgente film che è quasi una docu-fiction, girato rigorosamente nei luoghi originari, che con la voce fuori campo del protagonista, un convincente Huang Chien-Wei, racconta con partecipazione la storia di questo coraggioso contadino diventato un vero eroe di Taiwan. Una lode particolare al direttore della fotografia Cho Yong-Kyou, che cattura in modo classico il paesaggio di Taiwan.
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