Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Non ho letto il romanzo dal quale è tratto. Mi aspettavo di più, molto di più per essere un'opera recente e visto anche il regista. Mi è parso invece poco più di un teen movie/family drama anni '80 con l'aggiunta del web e finale meno consolatorio. C'è la madre "mignotta" (anzi, due. Anzi, tre. Ho perso il conto...), la madre iper-protettiva ossessiva, il padre single/abbandonato dalla moglie (una delle precedenti tre), il padre traditore e tradito sempre da una delle tre suddette, e marito di una coppia in cui il sesso ormai è un ricordo. E ci sono i figli, gli adolescenti, nella cui vita - non diversamente dai teen movie degli anni '80 e dei teen movie in generale - il sesso (reale o virtuale, consumato o meno) continua ad avere uno spazio preponderante e maniacale. Rispetto agli adolescenti degli anni '80 forse è aumentata di un pizzico la fragilità (ma nemmeno tanto, basti vedere Breakfast Club), e i "tipi" non sono molto diversi (e non diversamente dai genitori) dai tanti stereotipi (e non per questo meno veri eh, per carità) a cui siamo stati abituati: chi tenta il suicidio, chi si lascia andare all'anoressia, chi sogna una vita da diva e ritiene l'apparire la cosa più importante al mondo nonché il sapersi vendere, mentre l'introversione è distribuita più o meno in parti uguali e non manca, com'è tradizione, il ragazzo che abbandona il football (non se ne può più, basta!). Non una fetecchia, ma certo nulla di nuovo sotto il sole. In tal senso a parer mio meglio Disconnect, colpisce più nel segno.
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