Regia di Indro Montanelli, Enrico Gras, Mario Craveri vedi scheda film
Durante la rivoluzione ungherese del '56, quattro giornalisti italiani affrontano gli avvenimenti rinchiusi nel loro hotel.
Rappresentano, in modo forse un po' didascalico, quattro diversi modi di guardare ai fatti tragici del momento che li coinvolge.
Sono un importante direttore ormai vecchio e malato, una "grande firma" dai modi controllati, un anticomunista con qualche problema personale e professionale, un cronista comunista strenuo sostenitore dell'intervento sovietico.
Il confronto tra loro è lo specchio del confronto d'opinione in Italia sui fatti di Budapest.
Non mancano momenti molto toccanti, come le scene che vedono in campo l'anziana telefonista, vittima dei gulag (dolcissimo il momento in cui lascia in regalo alla figlia il suo abito da sera).
Tratto dalle corrispondenze di Montanelli (unico cronista
"non allineato" presente in città, che forse si è un po' autoritratto nel personaggio dell'anticomunista malconcio), il film è un kammerspiel, certo più importante come documento, ma è una testimonianza unica nel suo genere.
Bravi gli attori, brava e bellissima Lea Massari nel ruolo di una partigiana ungherese.
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