Regia di Indro Montanelli, Enrico Gras, Mario Craveri vedi scheda film
Montanelli al cinema, ma fatto da lui stesso, con la collaborazione di altri due registi, comunque lui è anche sceneggiatore del proprio dramma teatrale. Un discorso politico non facile all'epoca, dove il predominio, in campo culturale, era legato alla sinistra, quindi qualsiasi critica derivante, anche da situazioni drammatiche forti ed ingiuste, veniva posta in una maniera diffidente. I rapporti fra cinema e Montanelli sono stati a fasi alterne, certo l'operazione fatta da Rossellini è un discorso totalmente diverso. Qui siamo schiacciati in un'ambientazione teatrale che spunta da ogni luogo che rimane un po' il limite del film, i dialoghi sono troppo opprimenti, che magari in teatro hanno una loro funzionalità, ma al cinema il discorso è totalmente diverso. Gli attori, non a caso, sono presi tutti da una matrice teatrale forte e quindi anche la loro impostazione ricade su questo limite, escluso la Massari che riesce con la sua personalità a varcare ampiamente i limiti, solo che il suo personaggio non è vincolante per la storia complessiva.
Una sotria forte che porta sullo schermo il dramma ungherese, vissuto da una classe giornalistica dell'epoca. Una storia interesante ma raccontata con evidenti sfoghi politici che la appannano
La Massari canta una canzone
Collabora con Montanelli
Collabora con Montanelli
Suo unico esempio di regia, che rimane intrappolato nel gioco teatrale
Eccelle su tutti, anche se il eprsonaggio è laterale
In uno dei suoi pochissimi film non commerciali
Attore di tetrao e Tv e si vede
Un attore stimatissimo anche con il mezzo cinematografico
Un grande attore teatrale, con un aspetto interessante, ma con un' impostazione teatrale troppo evidente ed è stato il male dei nostri attori che provengono dal teatro in genere, un male conosciuto solo in Italia
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