Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film
Con Kurosawa sono sempre un po' di parte, ma "Yume" davvero non è un'opera senile, quanto piuttosto un insolito e riuscito film onirico. Innanzitutto vorrei partire da un presupposto: anche la formula usurata del film a episodi, quando è in mano a un grande regista, può toccare le vette dell'espressivita' (un esempio straordinario è "Paisa'" di Rossellini). Non importa che tutti gli episodi siano allo stesso livello, o che ve ne siano di meno riusciti: la visionarieta' di Kurosawa è un elemento stilistico unificante, che riesce a conferire all'opera la sua accorata magia. I primi due episodi "Il sole attraverso la pioggia" e "Il pescheto" sono memorabili nel loro corredo figurativo dove l'emozione nasce dall'incontro del bambino innocente con personaggi mitologici e bizzarri; anche l'episodio "Corvi" su Van Gogh ha invenzioni visive molto originali come il passeggiare del protagonista in mezzo alle tele del grande pittore olandese, mentre "Il villaggio dei mulini a vento" contiene un'affascinante sequenza di un corteo funebre, ma anche un appassionato invito a godere la vita in tutte le sue forme. Pazienza se vi sono altri episodi meno ispirati, dove il pericolo nucleare si traduce in un registro predicatorio, tipico di questa fase matura del regista, che vuole ammonire i suoi contemporanei dall'alto della sua esperienza e saggezza. Ma nel complesso la scommessa di questo film unico nella sua opera può dirsi vinta con onore. Fra gli attori significative le partecipazioni di Chishu Ryu, interprete-feticcio di Ozu, e Martin Scorsese come van Gogh, un omaggio congiunto alle radici giapponesi del suo cinema e all'Occidente che tanto lo ha amato e premiato e ha contribuito a finanziare questo e altri suoi film.
Voto 8/10
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