Regia di Ana Lily Amirpour vedi scheda film
Il mondo dei vampiri rivisitato da una regista iraniana che conosce bene la tradizione del cinema di genere americano. Grande ironia, tensione e stile di direzione impeccabile, in un film davvero riuscito e godibile di cui è difficile dimenticarsi, e che potrebbe divenire un cult.
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA - MONDO GENERE
NUOVO CINEMA TEHERAN - CAPITOLO 1)
A GIRL WALKS HOME ALONE AT NIGHT. Un horror western che parla di vampiri come lo farebbe Jarmush, ma non nello stile del suo ultimo bel film con medesime tematiche (Only lovers slept away), ma piuttosto col disincanto affascinante alla Stranger than paradise; un film saggiamente citazionista che ci presenta un protagonista maschile che mima sfacciatamente James Dean de Il gigante (con in sottofondo i tentacoli meccanici di quei dinosauri di ferro delle strutture che estraggono petrolio dai pozzi nel deserto, o anche il Marlon Brando in canottiera di Un tram che si chiama desiderio).
Una vampira vestita come Belfagor (attori e costumi sono ispirati alla cultura iraniana da cui provene la talentuosa regista) si aggira per le strade polverose di Bad City, (una Sin City che non ha bisogno dei cartoon per risultare un posto fuori dal mondo) alla ricerca di derelitti a cui succhiare il sangue, abbandonandoli senza vita lungo un canalone senza che nessuno ne denunci la circostanza.
La ragazza incrocia per caso la vita di un ragazzo che fa il giardiniere e che ha sudato molto per guadagnarsi i soldi per comprarsi una fiammante auto d'epoca, che poi il sexy pusher truzzo e crudele con le prostitute, che è solito rifornire il vigliacco del padre drogato del ragazzo, gli sottrae per rifarsi dei debiti del debosciato genitore quasi sempre in stato comatoso od incosciente.
I due (James Dean e la vampira) diventano amanti e, dopo alcune vicissitudini, decidono di scappare insieme portandosi appresso un gattone pacioso stupendo che il ragazzo aveva raccolto per strada per far sentire meno solo il padre, vedovo e perso nel vizio della droga.
Grandi atmosfere noir, una vampira che si sposta in skateboard sottratto ad un bambino minacciato di morte (un effetto stupendo, nella notte cupa che il b/n rende affascinante e paurosa come il famoso fantasma del Louvre), più un nuovo James Dean iraniano, per un film americano recitato da attori spesso affascinanti, vestiti con i costumi locali dei paesi islamici, ma trasferiti in un Far West senza tempo molto sinistro ma del tutto originale e sorprendente. Un film che potrebbe divenire un cult ed una regista da tenere d'occhio con molta attenzione.
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