Nella città fantasma iraniana di Bad City, un posto che puzza di morte e solitudine, i depravati abitanti non sono consapevoli di essere inseguiti da una vampira solitaria.
La stilizzazione figurativa rimanda ai non luoghi delle contaminazioni di genere alla Walter Hill (Streets of Fire) e ad una tensione etica dal chiaro sottotesto politico. La dolce vampira di Sheila Vand è una spietata fustigatrice del vizio che risparmia monelli in skateboard e sarracini nnammurati.
La regista Ana Lily Amirpour ha osato e ha fatto un film a metà fra Lynch e Tarantino. Bravissimi gli attori e molto tenera e sensuale la protagonista Sheila Vand. Era dai tempi di The Addiction che non vedevo un film sui vampiri così carnale e metafisico al contempo. Davvero notevole.
Tra genialità e follia si aggiunge un nuovo originale capitolo sul genere vampiresco. Nostalgica e struggente, l'immagine di una vampira ci suggerisce nella leggerezza l'unica possibilità di vita.
Il mondo dei vampiri rivisitato da una regista iraniana che conosce bene la tradizione del cinema di genere americano. Grande ironia, tensione e stile di direzione impeccabile, in un film davvero riuscito e godibile di cui è difficile dimenticarsi, e che potrebbe divenire un cult.
La colonna sonora orientaleggiante, abbinata a una fotografia in bianco e nero che rimanda all'estetica da graphic novel, rende abbastanza gradevole la visione di questo gotico suburbano per teen-agers.
Bad City dovrebbe essere una città iraniana ma sembra una ghost town moderna, un desertico scenario di disperazione e morte uscito dalla vastità del New Mexico e trapiantato in un luogo astratto ma definito da evidenti influenze occidentali.
Del resto l’opera d’esordio di Ana Lily Amirpour non ha nessun tipo di ambizione politica e non cerca di rappresentare le… leggi tutto
"Gli occhi di un gatto sono due finestre dietro le quali una divinità misteriosa ci osserva in silenzio." (Fabrizio Caramagna)
"Etimologia: cat(t)um (sec. IV), di origine oscura…
Qualche tempo fa mi era capitato di commentare in termini non troppo lusinghieri lo svedese Lasciami entrare, di cui denunciavo principalmente la distanza tra le sue due anime, quella sociale e quella horror. Sembrava di assistere a due film differenti ed anche incompatibili fra loro, oltreché abbastanza patetici e puerili. A Girl Walks Home Alone at Night è una versione riveduta,…
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Esistenze inghiottite dalla solitudine nella Bad city della Amirpour, dove in un paesaggio irreale, rafforzato dal forte contrasto del bianco e nero della fotografia, si muovono personaggi più vicini al genere noir che all'horror puro.
Questo film appunto è una vera contaminazione di generi, che ne rispetta i clichè sia per personaggi e situazioni, ma che ha delle…
Bad City dovrebbe essere una città iraniana ma sembra una ghost town moderna, un desertico scenario di disperazione e morte uscito dalla vastità del New Mexico e trapiantato in un luogo astratto ma definito da evidenti influenze occidentali.
Del resto l’opera d’esordio di Ana Lily Amirpour non ha nessun tipo di ambizione politica e non cerca di rappresentare le…
Distribuito con estrema circospezione e col solito ritardo, è arrivato finalmente anche da noi questo film molto interessante della regista iraniana, alla sua opera prima, Ana Lily Amirpour, ora cittadina americana che difficilmente avrebbe potuto girare in Iran un film simile, data l’intenzione dichiarata di parlare del proprio lontano paese. La vicenda si…
Sabato sera gioca l'Italia. La distribuzione certo non poteva prevedere i progressi della squadra di Conte, ma certo un occhio al calendario lo avevano già dato. E comunque siamo ormai al primo weekend di…
Tre termini specifici, trovare la coppia che non funziona è semplice. Gli italiani amano l’estate (sta arrivando, evviva) e con il cinema vanno a nozze, almeno tra novembre e febbraio, poi a Natale non ci…
presenti piccoli spoiler Un ragazzo che pare James Dean cammina tenendo in braccio un gatto che pare Giuliano Ferrara. Sotto un ponte c'è una fossa comune, corpi su corpi. Poi sarà buio. Sempre buio. In una città iraniana devastata dal peccato, sorta di Sin City meno stilosa e più vera, in questo buio vivono spacciatori, magnaccia, puttane, drogati, transessuali e…
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Commenti (7) vedi tutti
La stilizzazione figurativa rimanda ai non luoghi delle contaminazioni di genere alla Walter Hill (Streets of Fire) e ad una tensione etica dal chiaro sottotesto politico. La dolce vampira di Sheila Vand è una spietata fustigatrice del vizio che risparmia monelli in skateboard e sarracini nnammurati.
commento di maurizio73La regista Ana Lily Amirpour ha osato e ha fatto un film a metà fra Lynch e Tarantino. Bravissimi gli attori e molto tenera e sensuale la protagonista Sheila Vand. Era dai tempi di The Addiction che non vedevo un film sui vampiri così carnale e metafisico al contempo. Davvero notevole.
commento di simonebulleriTra genialità e follia si aggiunge un nuovo originale capitolo sul genere vampiresco. Nostalgica e struggente, l'immagine di una vampira ci suggerisce nella leggerezza l'unica possibilità di vita.
leggi la recensione completa di KurtisonicUn bel bianconero con un alone costante di dark,essendo una regista orientale,non si puo' che farle i complimenti.
commento di ezioOttimo horror indipendente.
leggi la recensione completa di giansnow89Il mondo dei vampiri rivisitato da una regista iraniana che conosce bene la tradizione del cinema di genere americano. Grande ironia, tensione e stile di direzione impeccabile, in un film davvero riuscito e godibile di cui è difficile dimenticarsi, e che potrebbe divenire un cult.
leggi la recensione completa di alan smitheeLa colonna sonora orientaleggiante, abbinata a una fotografia in bianco e nero che rimanda all'estetica da graphic novel, rende abbastanza gradevole la visione di questo gotico suburbano per teen-agers.
commento di Leo Maltin