Regia di Jean-Pierre Améris vedi scheda film
Una serie di gravi handicap sensoriali riducono ad uno stato pseudo-vegetativo, sin dalla nascita, una ragazza di fine '800. Sarà compito di una giovane e gracile suora, farle scoprire il modo per percepire il senso delle cose ed apprezzare le meraviglie di un creato per troppo tempo a lei negato. Un film forte che sa emozionare con grazia.
"Marie mi ha offerto così tante cose...mi ha fatto scoprire un altro mondo di cui, fino ad ora, ignoravo tutto. Un mondo da toccare...un mondo in cui tutto ciò che vive palpita sotto le dita."
Una giovane suora, gracile e cagionevole di salute, offre umilmente la sua fede e la sua concreta manodopera presso il convento di Lamay, in Francia, specializzato nell'accoglienza di ragazze sordomute. Il giorno che un umile artigiano la contatta disperato a causa della figlia, pregando di convincere i vertici dell'istituzione a ricoverare la sua povera Marie, sorda, cieca e muta dalla nascita, ella si ritrova la madre superiora decisamente contraria, ma quasi abbagliata da una vocazione in tal senso.
Impresa davveroardua: la ragazza è vissuta, pur senza vera colpa da parte dei due povri genitori, come una selvaggia, completamente impossibilitata, dalle tragiche circostanze, a comunicare col resto del mondo.
Per la suora il lavoro è durissimo, che compromette ulteriormente le sue già problematiche condizioni di salute. Ma pian piano, dopo drammatici tentativi di contatto, comportamenti rissosi da placare in capo a Marie, i risultati sulla ragazza cominciano a rivelarsi "palpabili", per utilizzare un aggettivo pertinente.
Le due donne instaurano un contatto forte e un affetto reciproco indissolubile, che le rende l'una dipendente dall'altra, nonostante una separazione diventi inevitabile a causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute della religiosa.
Ottimamente interpretato e scritto con rigore, sviluppato tramite una narrazione tradizionale che risulta funzionale e che ne eccentua gli spunti drammatici, Marie Heurtin è un film forte e commovente che racconta uno sforzo titanico di due anime buone e sfortunate per entrare finalmente in contatto tra di loro ed aprire la strada verso il mondo alla più sfortunata delle due, regredita, per circostanze a lei non imputabili, ad uno stato di vita primitivo e disumano, e poi ascesa miracolosamente alla percezione delle sensazioni dapprima negatele dalle tragiche circostanze del proprio stato fisico.
L'evoluzione della percezione tattile che arriva a dettare linee guida in grado di decifrare i misteri del mondo circostante, è resa con molta efficacia grazie anche alla prova delle due protagoniste: tra queste la più nota, Isabelle Carré, una delle più note e volitive attrici francesi del momento, è straordinaria e qui impegnata in quella che ritengo la sua prova migliore fino ad oggi.
Presentato con gran successo in Piazza Grande a Locarno nell'edizione 2014, Marie Heurtin ha trovato miracolosamente di recente un piccolo sbocco pure nelle nostre sale cinematografiche: speriamo faccia il giro delle piazze tramite cineforum e sale "illuminate" lungo tutta la Penisola.
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