Regia di Cèline Sciamma vedi scheda film
Marième (Karidja Touré) vive in una Banlieue parigina con un fratello, che la vessa un po' e due sorelle più giovani di lei, mentre la madre fa la donna delle pulizie e del padre non se ne è dato sapere; a scuola va male e avendo poche motivazioni ed aspirazioni, entra in una stramba banda di ragazze, da cui il titolo originale 'Bande de filles', con le quali inizia a far subito gruppo, bighellonando per il quartiere, passando il tempo in camere d'albergo a ballare e dormire, a fare a botte con altre ragazze per poi finire a fare il corriere per un delinquente di mezza tacca, cercando in tale maniera di trovare una propria identità o un ruolo nella società.
'Diamante nero', accolto con critiche generalmente positive, è un ulteriore tassello su uno spaccato di vite ai margini della società francese, che tanti film ha regalato a partire da quello che può essere considerato il capostipite, ovvero 'L'odio' di Mathieu Kassovitz, a mio modesto modo di vedere di gran lunga il migliore, ma di originale, di 'nuovo' ha solo il fatto di vedere protagonista una gang tutta al femminile, in quanto, tutto ciò che mostra il film di Celine Sciamma, autrice, il cui cognome palesa forse origini italiane, al terzo lungometraggio, è qualcosa di trito e ritrito che nulla aggiunge al sottogenere, se non qualche bella sequenza - le quattro ragazze che ballano al ritmo di Diamonds, l'incipit, che pareva dar luogo ad un film di impianto sportivo di matrice americana - che però si perde via tra l'iniziale approccio da romanzo di formazione, per poi svoltare in un'impacciata storia gangster-noir, che male si legano tra di loro.
La totale assenza di istituzioni è stata vista come un messaggio politico, critico nei confronti dell'amministrazione centrale, ma anche tale fattore non fa di un film un buon film a prescindere!
Voto: 5 (v.o.s.).
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