Regia di Shlomi Elkabetz, Ronit Elkabetz vedi scheda film
CANNES 2014 - QUINZAINE
Gett, degli israeliani Ronit e Shlomi Elkabetz, narra con un certo spirito, ma non senza una forte ed ironica serietà di fondo, l'odissea infinita di Vivienne, bellissima donna che cerca da oltre tre anni di divorziare dal marito, ma inutilmente. Infatti la religione del posto impone che solo un rabbino possa impugnare un matrimonio celebrato secondo il rito ebraico e che se il marito non acconsente, tale divorzio non potrà mai essere reso effettivo.
Pertanto assistiamo ad udienze interminabili ed inutili che si potraggono per oltre cnque anni, in cui i giudici impotenti si prestano ad ascoltare le testimonianze, spesso contraddittorie e antitetiche, di parenti od amici dei due coniugi, mentre tutta la forza ed il risultato della vicenda sta nelle mani del marito, che nicchia, non si decide, forse perché non vuole perdere una donna ancora così bella ed attraente, o forse perché si muove spinto solo da un ostinato orgoglio senza costrutto.
Un film in cui si ride per non piangere, per non farsi sopraffare dalla rabbia verso usi, costumi e prevaricazioni storiche insensate dove guarda caso la figura femminile finisce sempre per essere la parte soccombente e assoggettata. Fino lameno ad un finale surreale e sarcastico in cui il tempo dimostra di saper far accettare praticamente ogni croce e dilemma, creando disagi proprio quando la situazione alla fine è sul punto di sbloccarsi.
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