Regia di Tinto Brass vedi scheda film
Tinto Brass ha fatto un film con una trama. Del resto l'ha tratto da un romanzo (di Lodoli-Bre). Forse è per questo motivo che ha deciso di mettere - sprecare, meglio detto - Giancarlo Giannini come protagonista e di affidarsi a Zucchero per la colonna sonora. Meno sesso del solito (comunque più che sufficiente: tanto, ma non strabordante), violenza, pistole - quelle con i proiettili, per capirci - e gangster: un Brass decisamente diverso dal solito, che comunque non rinuncia ai suoi luoghi comuni: la fotografia da fumetto, le luci basse, la componente misogina, i personaggi mal definiti e mal diretti. Sarebbe stato apprezzabile come primo timido passo verso l'affrancamento da certo cinema becero e inconsistente, ma purtroppo il regista tornerà immediatamente sui suoi passi e riuscirà persino a peggiorare, e di molto, le sue precedenti produzioni.
Allo Snack Bar Budapest si ritrovano un avvocato radiato all'albo ed un terribile mini gangster, di soli 17 anni ma già crudele e potente quanto basta da intimorire la gente pronunciando il suo nome: Molecola. I due si mettono in società.
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