Regia di Peter Bogdanovich vedi scheda film
Un’attrice giovane ma già affermata, intervistata da una giornalista, rievoca i propri esordi: è cresciuta in una famiglia proletaria, ha fatto la ragazza squillo, ha passato una notte con un regista di teatro che poi le ha regalato 30000 dollari per non farla più prostituire, infine si è trovata casualmente a superare il provino per recitare in una commedia di lui. Il vecchio Bogdanovich mostra di avere ancora qualche colpo in canna, torna a raccontare il mondo dello spettacolo e dirige con tocco alleniano una storia amabilmente inverosimile dove tutti conoscono tutti. Un divertito gioco di rispecchiamenti fra vita e arte, con equivoci in serie e personaggi ipercaratterizzati (almeno quello del giudice è decisamente sopra le righe, mentre la psicanalista si trova in bilico). Un’avvertenza: lo spettatore italiano rischia di non cogliere subito la reiterata citazione di Fra le tue braccia, dato che l’edizione nostrana non parla di scoiattoli e noci ma di conigli e rape (cfr. Guido Fink, Ernst Lubitsch, Milano, Il Castoro 2008, p. 97).
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