Regia di Peter Bogdanovich vedi scheda film
più che un film comico(come me lo aspettavo)è un film nostalgico e malinconico, dall'andamento un pò faticoso e affidato ad attori non particolarmente all'altezza, forse gravati da una sceneggiatura troppo legata al passato (professionale e cinematografico)amato dal regista. raccontato dall'attricetta che vuole dimostrare di sapere di cosa parla, ad una giornalista intenta a demolirla ad ogni affermazione che fa(illeana douglas trasformatasi per I.L.&.M. in talia shire), il film affonda le radici nelle origini dello spettacolo. la voglia e il desiderio di fare qualcosa non vuole propriamente dire che ci si possa riuscire e che per riuscirci , la strada sia dritta e facile. si passa per "il divano" del produttore che però in questo caso, oltre ad essere un impenitente fedifrago, è pure un pigmalione, che ad ogni relazione extraconiugale consumata si sente in dovere di salvare la ragazza del caso, offrendogli un bel gruzzolo per ricominciare una nuova vita. una buona occasione conquistata grazie ad un favore sessuale che però non diventa una compravendita. una ronde pazza abitata da persone che cercano tutto il tempo di scampare le responsabilità delle proprie azioni. la memoria ovviamente va a "ma papà ti manda sola" riproposta spesso dai canali più o meno a pagamento e free, e a "rumori fuori scena" che invece dai palinsesti è assente da tempo. qualcosa è cambiato nel frattempo, e la slapstick comedy ha lasciato il posto ad un comico occupato perennemente a pensare di fare ridere(o forse era un'esigenza mia...). mi sembra che manchino i tempi e soprattutto gli attori(di certo non aiutano i doppiatori ahimè)non riescono a star dietro ai tempi un pò sfasati e interrotti, ma che non abbiano la mano e la testa sui tempi comici a cui il regista fa riferimento. will forte, comico famoso negli u.s.a. è sotto traccia, la aniston e wilson scatenati risultano spiazzati il secondo e confusa la prima. non so, di solito mi verrebbe da dire che è un pò un'occasione sprecata, ma qui più che altro mi sembra il genere sbagliato, coi riferimenti sbagliati in mano agli attori sbagliati.
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