Regia di Nadav Schirman vedi scheda film
Oggi Mosab Hassan Yousef si è convertito al cristianesimo e vive in California in una comunità evangelica. Ma ieri, e per dieci anni, con il nome di Principe verde, è stato uno dei più importanti infiltrati dello Shin Beth (servizio segreto israeliano per la sicurezza interna) in Hamas (Movimento islamico di resistenza, costola palestinese dei Fratelli musulmani d’Egitto). N.B.: Il padre di Mosab, Hassan Yousef, è stato per anni portavoce di Hamas, tra i protagonisti anche di Persona non grata di Oliver Stone. Quindi un infiltrato di particolare peso. Il figlio di Hamas - The Green Prince racconta questa incredibile storia interrogando i due protagonisti: la spia e l’agente israeliano reclutatore (mai convinto della sua fedeltà: «Il dubbio è l’arma più forte di chi fa il mio mestiere»). All’inizio Mosab pensava di fare il triplo gioco (fingere di accondiscendere Shin Beth e intanto lavorare per Hamas, ovvero per il padre), poi qualcosa cambia in lui, e il regista Nadav Schirman glielo fa raccontare, mentre scorrono immagini un po’ artificiose di riprese satellitari dei territori occupati. Il documentario è molto interessante, la vicenda che racconta eccezionale (forse anche alla base dell’ottimo Omar di Hany Abu-Assad); purtroppo la messa in scena non è sempre all’altezza della situazione, un po’ per l’eccesso di verbosità, un po’ per gli artifici di cui sopra. Resta in ogni caso un documento importante per chi voglia tentare di capire cosa stia accadendo laggiù.
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