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Lo smemorato

Regia di Gennaro Righelli vedi scheda film

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La recensione su Lo smemorato

di mm40
4 stelle

Moglie, suocera e cognato lo fanno impazzire: Domenico scappa di casa. Incontra così la bizzarra e ricca Erminia, che rivede in lui il marito scomparso; Domenico coglie al volo l’occasione per assecondarla.

Angelo Musco alla massima potenza: Lo smemorato è uno di quei film(etti) che, pur essendo nato con la semplice ambizione dell’intrattenimento, dell’evasione, sa regalare risate spontanee e di cuore, ferma restando naturalmente la distanza temporale e culturale dall’opera. Tutto gira attorno all’attore siciliano, sbrigliato come di rado; Gennaro Righelli lascia che al centro della scena ci sia praticamente sempre Musco e tanto basta a raggiungere il suo obiettivo. Il copione, scritto da Sandro De Feo e Ivo Perilli, prende spunto dall’omonima commedia di Emilio Caglieri. Tra gli altri in scena compaiono, in un cast ben assortito, Franco Coop, Checco Durante, Luisa Ferida, Amelia Chellini, Paola Borboni, Loris Gizzi e Pina Renzi, oltre al pugile campione italiano di quel momento Vittorio Tamagnini, nel ruolo di sé stesso e alla sua unica partecipazione sullo schermo. Ritmi alti, battute (certo: nulla di trascendentale, ma) a raffica, una grande prova del protagonista: pur nei limiti evidenti del lavoro, tutto gira a perfezione. Il momento di massima popolarità per Musco continuerà ancora per qualche anno; poco dopo reincontrerà Righelli nel suo Gatta ci cova (1937). 4/10.

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