Regia di Mike Cahill (II) vedi scheda film
Un giovane scienziato impegnato nella ricerca sull'anatomia dell'occhio, abituato a raccogliere per i suoi studi foto di iridi, conosce e s'innamora di una modella, una ragazza istintiva e passionale; instaura con essa una relazione e contemporaneamente procede nelle sue ricerche. Nell'occasione di una visita in laboratorio, a causa di un incidente, la compagna perde la vita. La scena si sposta alcuni anni dopo e ci mostra il protagonista sposato con una collega di studi e con un figlio, al quale fa scansionare l'iride per inserirla in una banca dati mondiale. Una straordinaria similitudine dell'iride del bambino con quella di un altro soggetto attira l'attenzione di un misterioso team di ricerc, il quale fa sottoporre il piccolo ad alcuni test. Il singolare caso suggerisce l'ipotesi che gli occhi siano contenitore ed elemento distintivo delle anime e delle loro memorie; con questa premessa lo scienziato si mette alla ricerca di un eventuale "simile" della propria precedente compagna prematuramente scomparsa. Il film è diviso in due parti, la prima dedicata al racconto della vicenda sentimentale tra lo scienziato e la modella, la seconda dedicata all'approfondimento della teoria della "trasmigrazione", con un finale che lascia aperte possibilità sulla fondatezza della medesima. L'intera narrazione procede lentamente, con molta attenzione ai dettagli ed un malinconico accompagnamento sonoro; la triste vicenda sentimentale si annoda con l'esposizione della teoria della "trasmigrazione", la quale apre, seppur senza approfondirli, l'interessante tema bioetico dei limiti della ricerca. Il lento incedere del racconto consente di apprezzarne la poesia e di comprendere a fondo le complesse ipotesi proposte. La recitazione degli attori è di buon livello.
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