Trama
Ian Gray, dottorando in biologia molecolare specializzato in evoluzione degli occhi, lascia il suo laboratorio per andare ad una festa, dove ha un incontro fugace con una misteriosa modella. Attratti grazie alla vista, i due finiscono per innamorarsi. Anni dopo quella sera, Ian e la partner di laboratorio Karen fanno una scoperta sensazionale, che ha profonde implicazioni esistenziali. Per trovare il vero significato che si cela dietro la nuova scoperta, Ian dovrà rischiare vita e famiglia e viaggiare in tutto il mondo.
Approfondimento
I ORIGINS: DRAMMA E LOVE STORY SULLO SFONDO DELL'EVOLUZIONE DELL'IRIDE
Scritto e diretto da Mike Cahill, I Origins è sia un thriller basato sulla biologia molecolare sia un'intensa storia d'amore. Protagonsta della storia è il giovane dottor Ian Gray, un biologo molecolare che, mentre è impegnato nello studio dell'evoluzione dell'occhio, vive una breve ma intensa relazione destinata a cambiargli la vita con Sofi, una ragazza destinata ad abbandonarlo fin troppo presto. Tempo dopo quel rapporto, Ian e la collega di laboratorio Karen faranno un'interessante scoperta scientifica le cui implicazioni riguarderanno non solo le credenze scientifiche ma anche quelle spirituali, portando Ian a viaggiare per mezzo mondo e a rischiare ogni cosa per convalidare la sua teoria.
Partendo dal presupposto che gli occhi sono sempre stati considerati lo specchio dell'anima e dalle scoperte fatte nel 1987 da John Daugman, docente della Cambridge University che ha stabilito come ogni individuo abbia un'iride dai tratti peculiari e distinti al pari di un'impronta digitale, Cahill - come con l'opera di esordio Another Earth - fornisce un'esplorazione personale e poco convenzionale dei misteri del mondo scientifico. Il regista si pone infatti le stesse domande su cui gli scienziati lavorano quotidianamente (inerenti alla presenza dell'uomo sulla Terra e alla materia di cui siamo composti) e cerca risposte che seguono in maniera molto libera le teorie di Richard Dawkins, famoso biologo evoluzionista e ateo.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonista di I Origins nei panni di Ian Gray, ricercatore professionalmente scettico e appassionato, è l'attore Michael Pitt. Impegnato nei suoi studi sull'evoluzione dell'occhio e sulla sua complessa struttura, Ian si augura che le sue scoperte aiutino il dibattito in corso tra scienza e spiritualità, da sempre in disaccordo sui risultati che la prima ottiene lavorando sul campo. I suoi studi sono però complicati dalla conoscenza con la bella Sofi, una ragazza con cui vive una breve ma intensa passione. Impersonata dall'attrice spagnola Astrid Bergès-Frisbey, Sofi rappresenta l'ignoto, ovvero tutte quelle cose che Ian non riesce a spiegarsi e che finiscono con l'essere per lui sia bellissime sia molto frustranti. Così come l'attrice che la interpreta, anche il personaggio di Sofi ha un'insolita caratteristica genetica: l'eterocromia, una rara mutazione genetica che crea in chi ne è colpito iridi di due o più colori differenti. Nel caso specifico, Sofi e la Bergès-Frisbey hanno la parte superiore dell'iride marrone e quella inferiore di un grigio-blu tendente al verdastro.
L'altra presenza fondamentale nella vita di Ian è Karen, la collega di laboratorio e poi moglie portata sullo schermo da Brit Marling. Sofi e Karen sono come due facce opposte della stessa medaglia: mentre Sofi crede in cose che per Ian sono molto new age, Karen segue con convinzione le sue credenze scientifiche e ama essere all'avanguardia sulle scoperte e sulla conoscenza umana. Miglior amico di Ian è invece Kenny, un brillante programmatore che lavora per una compagnia di raccolta dati sui profili biometrici dell'iride e che ha il volto dell'attore Steven Yeun, chiamato con il suo personaggio ad apportare un tocco umoristico alla storia.
La terza parte di I Origins ha luogo a Delhi, in India (non è un caso: il Paese è stato uno dei primi al mondo a sviluppare un avanzatissimo programma di scansione dell'iride su ogni cittadino), dove Ian trova l'aiuto di Priya Varma, una donna indiana che gestisce una comunità assistenziale alla periferia della città e che è interpretata dall'attrice Archie Panjabi. Grazie al suo supporto, Ian spera di trovare la soluzione che cerca in Salomina, una ragazzina impersonata dalla giovanissima Kashish, scelta in un orfanotrofio di Delhi e senza alcuna esperienza di recitazione alle spalle.
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Commenti (3) vedi tutti
Bello! Uno di quei film che ti fanno fare pace con l'Universo e che in qualche modo ti avvicinano a Dio! Non è mai banale, se non nella prima parte! Dove potrebbe sembrare una delle tante storie d'amore raccontate nei film! Questo caso, no! Ha un denso tocco spirituale! Un film che butta lo sguardo oltre la siepe. A ciò che c'è, ma che non vediamo!
commento di GARIBALDI1975Una buona confezione ed una sceneggiatura discreta. Michael Pitt è davvero azzeccato in questa parte. Peccato si resti molto in superficie per quanto riguarda il tema filosofico in questione. Soprattutto è ben costruito il clima della ricerca di laboratorio. Voto 7.
commento di ezzo24Un film eccezionale, per la regia, per la trama e per la bravura degli attori. Finalmente hanno trattato un argomento che unisce scienza e spiritualità .
commento di Marial