Regia di Phil Lord, Chris Miller vedi scheda film
Gag a non finire, colpi di scena che mettono al tappeto per il riso e battute brillantemente idiote.
Eccoli di nuovo alla carica, più spudorati, folgoranti e casinisti che mai: sono Channing Tatum e Jonah Hill, agenti del dipartimento di polizia di Los Angeles che infiltra giovani sbirri nelle scuole per bloccare il traffico di droghe di fresca sintesi. Lo sbarellato duo lavora ormai con manifesta complicità, e lo aiuta un copione – sceneggiano Michael Bacall, Oren Uziel e Rodney Rothman – che brulica di gag a non finire (il segmento in biblioteca), colpi di scena che mettono al tappeto per il riso (la spassosa scoperta su chi sia il padre della ragazza della quale s'innamora Hill) e battute brillantemente idiote. Tuttavia, il secondo episodio di Jump Street reca gli stessi sassolini nella scarpa del primo: inforna più facezie di quante possa cuocerne, ne sbaglia in pieno alcune (la sfuriata con il cibo), è franto e poco coeso e non dà il tempo di affezionarsi a qualche momento carino – il trip onirico – perché corre al pari di un razzo. Però si sofferma sul motivo dell'amicizia tra i due protagonisti con un tono delicato e inatteso, indovina la miriade di autocitazioni e centra il bersaglio del caustico dileggio della proliferazione hollywoodiana di sequel: un bijou la carrellata di falsi promo sui titoli di coda, con cameo di Seth Rogen. Ma campeggia il sospetto che di meglio si potrebbe sempre fare. Ice Cube è in ogni caso un drago di simpatia con la sua divertente scurrilità.
Intervallate alle musiche di Mark Mothersbaugh, Missing You di John Waite e Midnight City degli M83.
♥ Film DISCRETO (6) — Bollino GIALLO
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