Regia di Anne Fontaine vedi scheda film
Caro panettiere Fabrice, leggere troppo può dare alla testa! Ma Gemma può far perdere la testa a chiunque, anche fuor di letteratura.
GEMMA BOVERY (2014) - recensione n° 10 del 3.3.15
Ovviamente, è questione di gusti.. ma che belli sono per me i film francesi! Ne ho visti tanti e non ricordo altro che ammirazione, per la cura, la delicatezza, l'ambientazione, l'umanità e soprattutto la leggerezza. Mi riferisco soprattutto alle commedie: se dovessi azzardare un "voto alla carriera" sarei sulle 4 stelle.
Anche questo "Gemma Bovery" del 2014 mi ha dato godimento. Non ne avevo visti altri della regista Anne Fontaine, che mi è parsa qui in gran forma: la seguirò.
E poi ci sono loro due.
Gemma Arterton l'avevo vista come "Tamara Drewe" (Tradimenti all'inglese) qualche anno fa: ti colpisce la sua fragorosa bellezza (anche col nasone, all'inizio di quel film, non è mica male...) e poi fa simpatia sapere delle sue umili origini (figlia di un operaio e di una donna delle pulizie).
E Fabrice Luchini: beh, lui è veramente un grande, da decenni. Degli ultimi suoi film ricordo "Le donne del sesto piano" e "Molière in bicicletta", entrambi - naturalmente - splendidi.
Caro panettiere Fabrice, leggere troppo può dare alla testa! Ma Gemma può far perdere la testa a chiunque, anche fuor di letteratura.
Me la cavo con questa frase, che non sarà criptica per chi abbia visto il film, per lasciare a chi si accinga invece a vederlo il piacere di partire da zero.
Il voto? Meno di quattro stelle a una commedia con Luchini non posso dare; e spero di rivederlo presto.
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