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Detective Downs

Regia di Bård Breien vedi scheda film

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La recensione su Detective Downs

di mm40
6 stelle

Un celebre pattinatore norvegese è scomparso. La famiglia si rivolge al detective privato Robert, un ragazzo down che nessuno prende sul serio. Robert dimostra invece di cavarsela molto bene, utilizzando il suo personalissimo metodo d'indagine: seguire le emozioni.

 

Opera seconda per Bard Breien, talentuoso regista e sceneggiatore (in quest'ultimo ruolo qui affiancato da Eske Troelstrup) norvegese, Detektiv Downs è una commedia travestita da giallo che offre evidenti spunti di riflessione su materie delicate e delicatamente trattate. In primis naturalmente la sindrome di Down, da cui è affetto l'efficace protagonista Svein Andre Hofso, che è però un espediente per parlare in modo più diffuso dell'atteggiamento nei confronti dei disabili da parte dei cosiddetti abili; il tema è sostanzialmente il medesimo del debutto di Breien, The art of negative thinking (2007): cambia solo la veste data al lavoro. Niente umorismo politicamente scorretto, così come nessuno spazio riservato a facili pietismi: Detektiv Downs è un film equilibrato sul piano contenutistico, capace di far sorridere e di moraleggiare con debita moderazione (dato l'argomento di fondo), messo in scena con sufficiente perizia e ben recitato da un cast composto da interpreti locali sostanzialmente ignoti al pubblico internazionale, che non fanno altro che lasciar intuire una volta di più le ottime potenzialità degli attori scandinavi in generale. Tornano due elementi già presenti nell'esordio del regista, ovvero Per Schaanning e Kari Simonsen, mentre gli altri ruoli centrali sono occupati da Liv Bernhoft Osa, Ida Elise Broch e Nils Jorgen Kaalstad; abbastanza fumoso l'intreccio in sè e con qualche pecca logica qua e là (perchè al funerale di una celebrità si presenta appena una decina di persone?), ma - come già rilevato - in questo film a fare la differenza è la portata della riflessione situata dietro, al di là della trama. Il ragazzo down che risolve casi seguendo la pista delle emozioni è un'idea che nel cinema italiano non potrebbe essere realizzata, quantomeno non in questo millennio: onore al merito di Breien e dei suoi collaboratori. 6/10.

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