Regia di Garson Kanin vedi scheda film
Una commessa dei grandi magazzini, che ha raccolto un bambino abbandonato sul portone di un orfanotrofio, viene erroneamente creduta una ragazza madre: solo in considerazione di ciò, per aiutarla economicamente, il suo licenziamento viene revocato. Da quel primo equivoco ne scaturiscono altri a catena: un collega la crede l’amante del figlio del direttore, quest’ultimo la spaccia per una svedese a un veglione di capodanno, suo padre crede di essere diventato nonno e decide di prendersi cura del piccolo, lei si inventa un marito per uscire da un simile guazzabuglio; ma tanto si sa fin dall’inizio come andrà a finire. Commedia scintillante nelle intenzioni, ma penalizzata da una regia scolastica e da interpretazioni ingessate (salvo quella del sornione Charles Coburn); Ginger Rogers ha un numero di danza, ma con un partner anonimo. Si sorride, non si ride mai.
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