Regia di Jonathan Milott, Cary Munion vedi scheda film
Cooties - La Recessione.
I bambini nella cinematografia, sopratutto americana, possono impazzire, vedere morti, ammalarsi, morire di malattie, ma fino ad ora non erano stati sfruttati a dovere in campo zombi. I piccolini non venivano mai fatti a pezzi in maniera violenta per non urtare troppo il pubblico; in fondo lo sappiamo tutti che cuccioli e bambini se muoiono devono schiattare fori campo. Con Cooties anche questa lacuna viene finalmente colmata. Ritroviamo Eljah Wood nei panni di un insegnante impegnato in una supplenza nella sua città natale. Ma le multinazionali bastarde sono sempre in agguato e spennano, squartano, spremono, decapitano polli per preparare ottimi e soffici bocconcini fritti ripieni di catrame zombi che trasforma i piccoli bastardelli in macchine infernali. Perché non regalarci una buona oretta e mezza di sterminio di minorennei!! Parliamoci chiaro: i bambini sono il nostro futuro, bisogna rispettarli, però, però: pensate un attimo a quei bastardi dei figli di vostro fratello, piccoli ingurgita merda maleducati o i figli del vicino che si svegliano all'alba facendo il casino di un reggimento di stronz;, questo è il pensiero che deve aver mosso gli scrittori nella stesura di questa pellicola. Gli insegnati superstiti si muovono all'interno della tipica trama del film zombi senza troppi cambi di schema. Troveremo il classico primo momento riservato alla fuga per poi arrivare quello della consapevolezza, che arriva con l'uccisione del primo bastardello zombi che ci apre al momento dedicato alla fuga. Tutto si muove con una discreta dinamicità sui binari dell' infanticidio. Il protagonista Eljah Wood viene messo in secondo piano dal personaggio Rainn Dietrich Wilson, il cazzutissimo Wade Johnson, che si rivela un vero ammazza bambini che salva il culo inaspettatissimamente a tutti. Non sicuramente un capolavoro, ma solo una simpatica variante del tema zombi con la leccornia dell'infanticidio.
per insulti anche non costruttivi.
www.facebook.com/larecessione
La Recessione
#larecessione
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta