Regia di Ugo Tognazzi vedi scheda film
Autista accetta di assumersi le colpe di un incidente stradale provocato dal suo principale,l'Avvocato.Da qui la sua rovina.Un apologo sul potere del denaro e della posizione nella società regolata solo dalla forza economica che si situa a metà tra Kafka e Ferreri.Del primo c'è la reiterazione delle situazioni grottesche che coinvolgono(ma sarebbe meglio dire circondano perchè dove si gira c'è tutto che congiura a suo sfavore)fin quasi a distruggerlo il malcapitato autista del secondo c'è il gusto dello sberleffo.Ma Tognazzi non è sottile come Ferreri e cerca di trovare una sua comicità amara che possa essere più popolare.Comunque questo è un film sorprendente ambientato in una Milano che sembra quasi una riedizione fantascientifica della Swinging London,con interni arredati con gusto avveniristico,con una storia che a prima vista fa ridere ma poi mano a mano mostra la sua agghiacciante sgradevolezza.Così partiamo da una cella di prigione corredata di radio e addirittura tv,passiamo attraverso una moglie di facciata(tutta moine e sospiri,vestita di drappeggi kitsch che ha le forme di Maria Grazia Buccella)con cui naturalmente non si ha nessun contatto fisico,quelli sono tutti a favore dell'Avvocato,si prosegue per un diploma di ragioniere ottenuto a propria insaputa,un posto da amministratore delegato in fabbrica fino a diventare ingegnere navale giusto per vedere la pima nave progettata andare miseramente a fondo.E donerà all'avvocato anche un orecchio.Però diventerà padre e apprenderà la notizia mentre è rinchiuso (per pochi anni si spera)in una cella che sembra una camera d'albergo di lusso.Una sublime sintesi tra il comico dell'assurdo,l'amarezza e la consapevolezza di essere stato disgregato dal suo padrone.la felicità a denti stretti guardando il tutto da dietro le sbarre,il cosiddetto sole a scacchi,vivere la prorpia vita per interposta persona....
regia non banale
un po'più ingabbiato del solito
presenza tutte moine, sospiri e drappeggi kitsch
arcigno
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