Regia di Taika Waititi, Jemaine Clement vedi scheda film
Demenziale e grottesco documentario filmato a braccio in una casa condivisa da quattro vampiri, tra problemi quotidiani di pulizia domestica e assurdi siparietti. Film sicuramente particolare che si distingue per originalità.
Spiazzante, non si può definire altrimenti. L'idea di partenza è così balorda che non stupisce se, pur ammettendo che fosse venuta già in mente a qualcuno, nessuno l'avesse ancora messa in scena. Il film è una sorta di documentario, girato con tanto di telecamera a spalla, che racconta le vicende domestiche di un gruppo di vampiri della Nuova Zelanda. C'è il pelato alla Nosferatu, con tanto di enormi denti a scaglioni, o il più raffinato dandy inglese, e persino il vampiro evocante il celeberrimo impalatore Vladimir; i quattro personaggi dividono l'appartamento litigando su chi debba lavare i piatti o pulire a terra il sangue lasciato dalle vittime, in un grottesco e demenziale racconto che ridicolizza parecchi luoghi comuni sui vampiri stessi. Nel finale ci sarà anche un incontro con una banda di lupi mannari che sfotte, abbastanza spudoratamente, la saga di Twilight. Il risultato complessivo è interessante e sicuramente originale, magari non per tutti i palati ma difficilmente le sperimentazioni lo sono. Non mi hanno fatto impazzire le prove attoriali, salvo sicuramente qualcuno ma c'è qualcosa di approssimativo che sarebbe interessante stabilire se costituisse una scelta deliberata dei registi o un passo obbligato dai limiti di budget. Da segnalare la colonna sonora, davvero ottima.
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