Regia di Taika Waititi, Jemaine Clement vedi scheda film
Ecco una idea nuova, divertente e molto ironica riguardo i vampiri.
Un mockumentary per conoscere 4 vampiri che coabitano in un appartamento a Wellington in Nuova Zelanda.
Vampiri antichissimi come Petyr, con migliaia di anni sulle spalle, o di qualche centinaio come Vladislav (interpretato da uno dei due registi Jemaine Clement). 4 vampiri che lottano con la vita moderna di tutti i giorni, costellata comunque da antichi riti e personaggi evergreen come l'ammazzavampiri o i lupi mannari.
Molte le note divertenti e originali del film: la sveglia notturna e l'eterno girovagare per trovare nuove prede, oppure le riunioni per l'organizzazione delle pulizie in casa (tenere pulito con 4 vampiri in circolazione non è cosa da poco). L'entrata di un nuovo compagno, vampirizzato per sbaglio, che introdurrà i 4 amici alle moderne tecnologie, all'uso di internet, alla frequentazione di locali alla moda.
Purtroppo si sa, il nuovo con il moderno si sposa sempre male, e questo bagno di novità porterà degli scombussolamenti al fragile equilibrio centenario dei nostri eroi.
Il film ovviamente prende in giro i vari Twilight degli ultimi anni, dona all'immagine del vampiro uno spirito leggero e simpatico, unendo tutti i profili che la cinematografia e la letteratura ci ha regalato in questi ultimi 100 anni sul famoso Conte.
L'unico difetto che mi viene da sottolineare è la difficoltà che il film ha nel mantenere un certo ritmo, che soprattutto all'inizio (per la prima mezz'ora) è travolgente. La macchina da presa entra con disinvoltura nella casa dei vampiri, ed è un vero spasso assistere alla riunione condominiale in cui vengono distribuiti i compiti domestici, piuttosto che osservare le abitudini alimentari e personali di ognuno a seconda della propria origine e età.
La presentazione iniziale dei 4 personaggi è un vero spasso, ironica e ricca di gustosi particolari.
Purtroppo ad un certo punto la storia stenta a procedere, arrivando ad un momento di “stanca”, risolvendosi poi in un finale ancora divertente. Questo è un po' lo scotto da pagare per l'utilizzo della tecnica del mockumentary, che però onestamente in questo film ha un suo perché ed è utilizzato con sapienza.
Reputo questo film tra i più originali visti ultimamente, soprattutto se si considera come commedia a tinte horror, dietro a facili risate si nota una seria ricerca sulla figura del vampiro, su tutte le sue molteplici facce: da quella più gotica e depressa, a quella più sanguinaria o moderna.
C'è una cura eccelsa per i costumi e le usanze di ogni tipologia di vampiro che viene raffigurata, una cura che difficilmente si è vista nelle mediocri produzioni cinematografiche tanto pompate negli ultimi anni.
La scena finale della festa annuale per tutti i personaggi “horror” della zona è davvero esilarante: un carosello di zombie, mostri, dame sataniche e ovviamente vampiri, tutti in cerca di carne viva da mordere.
Ottima prova nel lungometraggio per i due registi Jemaine Clement e Taika Waititi, anche se quest'ultimo aveva già dimostrato di avere dei numeri con i corto metraggi (“Two cars, one nigth” aveva ricevuto una candidatura agli oscar nel 2005).
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