Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Il sipario è in realtà la cortina, quella di ferro che divideva all'epoca le superpotenze Usa e Urss, sotto la cui influenza si trovava la Berlino est in cui si svolge la maggior parte della storia. Hitchcock ovviamente non sbaglia una sequenza in due ore, ben servito dalla coppia Newman-Andrews e da un copione che ammette rare pause per prendere fiato, man mano che la faccenda si intrica. Spettacolare la scena della lotta fra Armstrong (Newman) e Gromek, l'agente tedesco incaricato di pedinarlo, con uccisione del secondo. E anche la mezzora finale, con la fuga da Berlino est, è avvincente come Hitchcock sa essere. Non sarà uno dei primi titoli da ricordare nella sua filmografia, ma è un buon lavoro anche questo.
Uno scienziato americano fugge a Berlino est, dichiarando di voler collaborare con la potenza comunista. In realtà si trova lì solamente per sottrarre alcuni preziosissimi documenti; riesce nella missione, ma lasciandosi alle spalle il cadavere di un agente tedesco messogli alle spalle proprio per controllarlo. I tedeschi lo braccano, ma lui riesce a fuggire rocambolescamente su un autobus per Lipsia e da lì verso gli Usa, grazie agli agenti americani inflitrati nella zona.
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