Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Due parole sul titolo, tanto per cominciare. Bello quello in italiano, ma non c'entra nulla con l'originale, e di "sipario" inteso come tenda che scende sul palcoscenico, nel film non c'è nemmeno l'ombra. La "curtain" del titolo originale si riferisce all'"Iron Curtain", quindi alla "Cortina di Ferro", il confine tra l'Europa Occidentale e quella Orientale, che è "strappata" perché i due protagonisti riescono ad attraversarla e a fuggire. Chiarito questo punto e passando al film, non si può non notare come questo sia nato male e cresciuto peggio. Paul Newman e Julie Andrews furono imposti al regista inglese dalla produzione, contro l'opinione dello stesso Hitchcock perché erano gli attori più famosi a Hollywood in quel periodo, e si rivelarono inadatti alla situazione. Con la Andrews Alfred ebbe comunque un ottimo rapporto, mentre con Paul gli screzi furono evidenti e minarono il risultato finale, tanto che il regista ebbe parole molto dure nei confronti dell'attore che, guarda caso, non recitò mai più nei suoi film. Soggetto e script debolucci, così come la sceneggiatura, fotografia ottima a tratti con una paletta di colori affascinante, molto meno felice in altre scene dove appare artificiale e poco curata. Alcuni passaggi sono tirati per i capelli, Hitchcock non si curava della verosimiglianza, ma insomma certe scene, come quella dove il protagonista carpisce i segreti dello scienziato tedesco, fanno decisamente sorridere. All'uscita nelle sale nel Luglio del 1966 l'accoglienza fu fredda, cosa perfettamente comprensibile.
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