Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Un ragazzo d'oro (2014): locandina
Un uomo distrutto dalle insoddisfazioni della vita riceve un'amara telefonata nella quale scopre la dipartita di suo padre. Forse questa telefonata non è così amara perché tra i due non correva buon sangue; tuttavia questo "ragazzo d'oro", interpretato da Riccardo Scamarcio, entra in contatto con l'amante di suo padre (Sharon Stone), la quale gli rivela che la vena creativa del padre si era scatenata in un'ultima, grande opera, rimasta incompiuta.
Film che tenta di analizzare l'intricato rapporto padre-figlio, rapporto che desta sempre molto interesse, ma qualcosa è andato storto. Ma non tutto credo sia da buttare; il film ha destato il mio interesse in una buona prima parte, che mostrava abbastanza chiaramente l'odio e la rabbia repressa per anni dal protagonista nei confronti del padre; peccato che la seconda parte non regga il confronto con la prima, perché la situazione si risolve in maniera troppo superficiale e scontata. Ma il vero problema del film sono gli ultimi 20 minuti che, così carichi di noia melassosa, hanno influito molto negativamente sul mio giudizio.
Un ragazzo d'oro (2014): Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi
Non ho mai amato troppo Scamarcio, ma in questo film, pur rimanendo ancorato alla mediocrità, l'ho trovato passabile, ma forse il merito va ad Avati, da bravo direttori d'attori quale è. Lo stesso non si può dire della bella Cristiana Capotondi, bravina in molti altri film, che qui si è distinta solamente per la sua inespressività. A dire la verità non sono rimasto particolarmente colpito neanche dalla prova di Giovanna Ralli, ritenendola un po' sprecata nella parte della madre sconvolta dalla morte del marito e dalla preoccupante situazione mentale del figlio.
Ma è Sharon Stone la vera delusione del film; forse a causa del pessimo doppiaggio italiano, ma nonostante questo l'ho travata molto mediocre come se fosse un'attricetta italiana come la Capotondi.
Un ragazzo d'oro (2014): Riccardo Scamarcio
Un ragazzo d'oro è un film di qualità superiore rispetto ad altri film italiani, ma nonostante questo rimane un'occasione mancata per Pupi Avati, in chiara crisi creativa.
Il film si è aggiudicato il premio alla miglior sceneggiatura al Festival di Montreal, e nonostante io creda che questo premio sia un po' immeritato (dipende anche dagli altri film in concorso allo stesso festival), sono contento di questo piccolo successo internazionale, e mi auguro che il premio inciti il caro Pupi a tornare ai vecchi tempi.
Un ragazzo d'oro (2014): Pupi Avati
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