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Un ragazzo d'oro

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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Karl78

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La recensione su Un ragazzo d'oro

di Karl78
3 stelle

Un tizio fuori di testa (perlopiù pessimamente interpretato da Scamarcio e direi pessimamente diretto da Avati), o psicologicamente ed emotivamente instabile per i buonisti, per tal motivo perennemente impasticcato e di conseguenza rincoglionito, i cui disturbi ossessivo-compulsivi costituiscono il lato migliore, conduce una vita castrante: un lavoro in pubblicità di cui gli importa sega dal momento che ambisce ad essere uno scrittore; una mezza relazione con una ragazzotta (farmacista, il suo pusher?) confusa come poche (in realtà come molte) un pelo – ma giusto un pelo – meglio interpretata da Capotondi; un rapporto con il padre, sceneggiatore di film spazzatura, a dir poco conflittuale. Ciliegine sulla torta: la farmacista se la faceva con il capo del pazzo, e continua a farsela in qualche modo, sotto i suoi occhi; il padre muore, forse suicida; il padre se la faceva con Sharon Stone (qui al minimo sindacale), attualmente impegnata in una casa editrice e desiderosa di pubblicare il supposto capolavoro del suddetto padre. Cosa può uscirne da tutto ciò? Un mezzo capolavoro? No, una merda totale. Come buona parte del Pupi Avati anni 2000 – e forse pure ’90. O, a detta del protagonista: ‘Come ieri’.

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Ultimi commenti

  1. laulilla
    di laulilla

    Mamma mia, Scamarcio e la Capotondi! :(

    1. supadany
      di supadany

      Aggiungerei, povera Sharon!
      :)
      Quando un interprete straniero dal nome conosciuto anche ai sassi - solitamente con un grande passato alle spalle e stenti che si trascinano da anni - entra nel cast di un film italiano, c'è sempre da preoccuparsi.
      -_-'

    2. laulilla
      di laulilla

      Verissimo!

    3. Karl78
      di Karl78

      Naturalmente de gustibus... Ad ogni modo, si apprezzi o meno Scamarcio e/o Capotondi, qui o altrove, a parer mio e al di là delle capacità degli attori, buona parte della colpa va imputata ad Avati, tanto sceneggiatore quanto regista. Come ha ricordato più di un utente qui, i personaggi sono secondo me scritti malissimo e forse diretti anche peggio. Spiace che dietro ci sia Avati ma d'altro canto Karl Popper sosteneva che grandi uomini commettono grandi errori. Non che voglia paragonare Avati a Platone ma comunque...

  2. karugnin
    di karugnin

    Concordo sulla dominanza fecale nella produzione avatiana dal ‘90 a salire. Credo di poter salvare solo “Una sconfinata giovinezza”.

    1. Karl78
      di Karl78

      L'ho rivisto proprio pochi giorni fa. Di sicuro lo apprezzo più di Un ragazzo d'oro. E tuttavia una buona parte di me ha provato le stesse sensazioni espresse in una delle critiche negative fatte da un utente ai tempi (bradipo se non erro).

  3. pippus
    di pippus

    Se è come dite, corro a procurarmene una copia! Non sono contrario all'eutanasia e, in futuro, potrebbe servirmi:-)))

    1. Karl78
      di Karl78

      Potrebbero esserci modi migliori di andarsene. Anche più indolore. Ahahah

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