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Hungry Hearts

Regia di Saverio Costanzo vedi scheda film

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La recensione su Hungry Hearts

di tafo
7 stelle

Due solitudini che si incontrano nello spazio ristretto di un bagno bloccato tra strani sapori e odori. Due solitudini che si ritrovano nello stesso letto che si guardano e si toccano ma non si capiscono ancora fino in fondo. L’amplesso non interrotto precede il matrimonio conseguente che sancisce la nascita giuridica della famiglia con le relative responsabilità. Per lei una maternità troppo grande per la sua anima e per il suo corpo, troppo pura la prima e troppo debole il secondo. Per lui ogni desiderio della moglie deve essere esaudito affinché la gravidanza abbia esito positivo. Dopo la nascita del figlio cominciano i veri dolori, con lei che vuole trasmettere la sua purezza al piccolo niente carne, niente aria, niente medicine. Lui non capisce perché non si possa far passare la febbre del figlio con un antibiotico. Il bambino è debole , non cresce ma per lei va bene l’importante che non veda nessun medico che non esca e che non venga toccato da altri con le mani sporche. Lui è costretto a dargli la carne di nascosto e farlo visitare quando la moglie lavora e a togliersi le scarpe prima di entrare in casa. Lei ha una serra in terrazza, lui non può portare il figlio dalla nonna. Lei è diventata una vegana integralista lui mangiava di tutto, non c’è possibilità di dialogo quando uno crede che suo figlio sia un eletto da proteggere ossessivamente, quando gli obblighi familiari ci fanno svegliare e la fiamma dell’amore è consumata bisogna salvare il salvabile. Un padre non può scegliere tra moglie e figlio ma è chiaro che la famiglia non esiste più quando il tempo ha chiarito che quei cuori non sono più affamati uno dell’altro ma pronti quasi a tutto per difendere quel terzo cuoricino. Un dramma personale senza redenzione raccontato come una storia di paura. Lo stile del nostro è angoscioso costretto nello spazio di una convivenza che nel tempo diventa sempre più forzata. Racconto minimo che soffoca ma che ha il respiro di un tragedia massima. Tra sogni rivelatori e omaggi acquatici a Truffaut resta il tocco stimolante di un regista efficace.

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