Kumiko ( Rinko Kikuchi, candidata all'oscar per Babel), è una ragazza giapponese frustrata che scappa dal suo grigio posto di lavoro inziando una lunga odissea. Il regista indaga su come i problemi della realtà possano influire su una persona fino a rendere l'irreale concreto e addirittura raggiungibile. La pellicola potrebbe rivelarsi troppo eccentrica e peculiare per essere approvata da un un pubblico mainstream, però è proprio la bizzarria della trama che rende il tutto più coinvolgente. Come sottofondo oltre l'ossessione di una donna, è visibile la volontà di rappresentazione di una società giapponese nichilista sottolineata da inserti black humor soprattutto nella prima parte. Fotografia curatissima nella composizione dell'immagine, nella rappresentazione dell'ambiente e nell'uso dei colori molto morbidi e di significato. Numerosi riferimenti al film Fargo, il quale in questo film è uno dei protagonisti. Originale e surreale, ritmo lento ma comunque merita almeno una visione attenta, soprattutto da parte dei cinefili.
Guardalo se: sei propenso a vedere film surreali ed eccentrici; hai visto Fargo,anche se questo film è molto diverso; ti piacciano i drammi surreali.
Non guardarlo se: odi i film lenti; non ti piacciono i film impegnativi.
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