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Cold in July

Regia di Jim Mickle vedi scheda film

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La recensione su Cold in July

di michemar
6 stelle

Peccato! È la prima parola che mi viene in mente per giudicare questo film.

Peccato, perché le premesse per un film di livello superiore a quello che alla fine mi è sembrato c’erano tutte. Il classico ambiente della provincia americana dove tutto può succedere, proprio perché tutto sembra filare liscio e invece il botto può arrivare da un momento all’altro, così inaspettatamente che tante volte ci ha fatto sobbalzare dalla poltroncina. Inoltre l’idea di partenza è molto originale, soprattutto in quanto non c’è nulla di meglio di quando ciò che appare chiaro all’inizio in realtà non lo è affatto. Proprio come al protagonista Richard, che, convinto dalla polizia di aver ucciso per legittima difesa un certo Freddy Russell che si era nottetempo intrufolato in casa sua, si rende conto alquanto velocemente che le cose non sono affatto come appaiono, o meglio come vogliono che appaiano. Siamo ancora nei paraggi del cittadino buono che è costretto ad imbracciare un’arma per difendere la propria famiglia, siamo ancora nei paraggi – prettamente americani – della fattoria assediata dai pellerossa in cui il buon papà, quieto e lavoratore, deve diventare per forza maggiore un pistolero.

 

Michael C. Hall

Cold in July (2014): Michael C. Hall

 

L’interesse per il film sale ancora allorquando la polizia non dà più i segnali positivi che è tenuta a dare e pare perciò avere quelle deviazioni che tanto successo hanno portato agli scrittori di noir e di gialli di una volta. Lo spettatore a questo punto è impietrito dalla tensione crescente e dalla convinzione di assistere veramente a qualcosa di speciale e interessante. Invece succede che il film prende la piega veramente di un western perfino poco attendibile e con trovate della sceneggiatura poco credibili. Coloro i quali piazzano il corpo di un bandito narcotizzato sui binari per farlo morire sotto il treno non aspettano per controllare che tutto vada secondo i piani; un paio di protagonisti riescono a scavare nel cimitero cittadino e a riesumare una bara senza che nessuno se ne accorga, lavorando totalmente indisturbati; il buon papà Richard si allontana dalla famiglia per molte ore senza mai dover giustificare queste lunghe sue assenze ad una moglie alquanto apprensiva. Oltre a tutto ciò, la sparatoria finale, paragonabile appunto a quelle storiche e classiche del più classico western, è la degna conclusione di una trama che all’inizio prometteva molto di più, accentuata poi dalla completa assuefazione del buon Richard alle armi, e non solo semplicemente ad una ordinaria pistola.

Nick Damici, Michael C. Hall, Don Johnson

Cold in July (2014): Nick Damici, Michael C. Hall, Don Johnson

 

Ovviamente anche la regia ha risentito di questo curva a scendere del film nel suo complesso, in cui emerge soprattutto un personaggio, quello di Sam Shepard, che quando entra nelle inquadrature si mangia tutti in un sol boccone. Un vecchio leone che ruggisce ancora, al fianco di un redivivo ma purtroppo invecchiato (pure lui) Don Johnson, nei panni di un simpatico personaggio vestito come Buffalo Bill (che caso!). Ordinaria e poco spontanea la prova di Michael C. Hall, il premiato interprete della serie TV Dexter, nel ruolo del protagonista Richard.

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