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Vendetta finale

Regia di Dwight Yoakam vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Vendetta finale

di John_Nada1975
4 stelle

Western del 2000 e unico film diretto dal famoso cantautore episodicamente attore, Dwight Yoakam, in verità ha anche qualche (poche) discreta recensioni americane, ma è davvero praticamente sconosciuto. Ne ignoravo l'esistenza io stesso fino a poco fa, stante anche un titolo italiano con cui ci saranno almeno un'altra ventina di film, e prodotti televisivi.

Quindi ho preso a pochissimi € l'unico supporto in italiano, un dvd Medusa noleggio di circa vent'anni fa, non è infatti mai uscito "in vendita". Dalle mie ricerche su internet e mulo, non esisteva altrimenti il italiano. Cast con Vince Vaughn, lo stesso Yoakam, Bridget Fonda, Billy Bob Thornton, Peter Fonda, Bud Cort, Michael Jeter, Paul Reubens, Bo Hopkins, Luke Askew, Warren Zevon, e ce ne sono ancora.

Già da almeno cinque dei nomi citati, è chiaro l'intento di omaggiare il western e il cinema americano indipendente in genere, degli anni '70, le ambizioni di Yoakam furono è chiaro veramente tante, così come lo dimostra la durata di ben 131', ma anche spropositate, perché le incertezze, le preziosità goffe e un pò maldestre di regia si impilano una dopo l'altra, oltretutto a causa di una sceneggiatura in cui i buchi sono delle vere e proprie voragini. 

Yoakam vuole anche accreditarsi come marshall irresistibile alle donne (quelle della prima parte e che lo bramano nella città della prima sanguinosa rapina ai danni della sua autorità,  improvvisamente scomparse, e poi Bridget Fonda ereditiera infelice, forse madre di una bambina sorda, e brutalizzata dai banditi nella seconda parte, ella in uno dei suoi ultimissimi ruoli), eroe votato peckinphiamente al dovere e al sacrificio del  massacro, nel morente west della frontiera(siamo infatti nel 1907, a cavallo tra Texas e Arizona), ma il tutto sa un pò troppo del classico sforzo inversamente proporzionale alle proprie capacità, almeno registiche.

Resta la curiosità della intera operazione, e un certo interesse suscitato nelle numerose sequenze di insistite, sadiche violenze e scorribande  della trucidissima famiglia di banditi comandata dall'anziano e malvagissimo Luke Askew, anima nera vestita di nero ma piagato dall'artrosi e quindi portato sulla carrozzella imbottita posta su di un carretto, e dal suo psicopatico primogenito, Ving Rhames.

In particolare nel lungo finale, dal quale non sopravvive quasi nessuno, è chiaro l'intento di fare qualcosa di una certa ambizione, e che si ricolleghi nella coreografia estrema dei massacri cinematografici dell'inevitabile Peckinpah (ma anche cose molto grafiche e di violenza stilizzata alla "Master Gunfighter" di Tom Laughlin, per intenderci), e per certi tocchi di voluto grottesco, insistita bruta se non deviata sessualità (c'è  persino un accenno di interesse pedofilo da parte di un fetentissimo bandito messicano, verso la bambina muta), attenzione compiaciuta all'escatologico e rivoltante, al sadomasochistico di casotti-celle sotto al sole con buglioli di feci che si rovesciano dappertutto, mignotte messicane che vengono a mostrare e farsi leccare il capezzolo da un buco nel muro; per far almeno "svuotare i coglioni" al brutto ceffo detenuto, un messicano della banda e sopravvissuto al primo colpo, sembra altresì di trovarsi dentro ad uno dei tanti famosi e meno famosi, spaghetti western dei più trucidi.

Infatti quasi nessuno muore al primo colpo, e spesso non bastano neanche le mitragliatrici, ma non manca pure una mezza castrazione tramite spunzone di una lampada ad olio, al bastardissimo e demente personaggio di Michael Jeter, uno dei fratelli "famigli", e seguente operazione tra mille urla, sangue a catini, per ricucirlo e asportare in una bacinella il testicolo ormai "perduto", da parte dell'esperto in queste cose, il maniscalco interpretato da un bolsissimo e inquartato quanto mai, Bo Hopkins.

A molti di questi attori sono concessi lunghi monologhi, sia a Fonda che a Hopkins come ad Askew, con cui si presenta il cosìddetto "background" presumibile dei personaggi. 

Ma come capita all'emissario governativo con ascesso al dente che lo tormenta Bud Cort(grassissimo), o a Matt Clark folle e allucinato reduce di guerra e oste-locandiere, padre della Fonda, e allo stesso Bo Hopkins al baluginare del fuoco di un bivacco notturno prima dello scontro finale, si diparte per pazzesche divagazioni filosofiche di personaggi con una evidente grana di follia, che poi è quella che in maniera a sprazzi abbastanza interessante, aleggia sulla intera e megalomaniaca, pretenziosa, slegata operazione cinematografica.

 

John Nada

 

 

 

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