Regia di Gus Holwerda vedi scheda film
Riportare alla ragione un mondo che sembra dominato dalle ipocrisie e dalle assurdità della religione: questa è la missione dei due scienziati Dawkins e Krauss, impegnati in conferenze attorno al globo.
Un biologo, Richard Dawkins, e un fisico, Lawrence Krauss; entrambi ferventi atei, razionalisti a oltranza, scettici nei confronti di qualsiasi forma di pensiero trascendentale. I loro libri hanno venduto milioni di copie attorno al mondo e in questo documentario di Gus Holwerda (il suo primo lavoro in lungometraggio, per inciso) il duo viene ritratto sia sul palco o ai dibattiti pubblici, sia nei momenti di relax o di spostamento fra una tappa e l'altra del tour planetario. Un film dai contenuti interessanti in maniera inversamente proporzionale alla forma, si potrebbe sostenere; un lavoro che porta la figura di Dawkins, già parecchio popolare in televisione, anche sul grande schermo. L'unica obiezione che si può muovere alla coppia di scienziati è relativa all'abuso che essi operano del sarcasmo nelle loro spiegazioni e risposte: un sarcasmo che presumibilmente è inevitabile, se si vuole raggiungere un pubblico di non esperti di scienze e se si vuole allo stesso tempo rendere questi incontri un minimo più leggeri e fruibili per la platea. A corollario vengono inserite in apertura e chiusura alcune brevi interviste a personaggi famosi, sul tema del razionalismo: Woody Allen, Bill Pullman, Cameron Diaz, Stephen Hawking, Werner Herzog, Ricky Gervais e altri ancora. L'impressione complessiva che si ricava su The unbelievers è quella di un mero strumento promozionale neppure troppo 'levigato', sofisticato a livello estetico-artistico, ma comunque un film godibile e che mette in ballo questioni di primaria importanza. 5/10.
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