Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Un film con alti e bassi. Buono sotto il profilo storico, per come fa conoscere la realtà delle lotte sindacali allora (nel ’72). Buono anche per le interpretazioni di tutti, in particolare dei due antagonisti, Buzzanca e Montagnani, del tutto a loro agio in parti ben più impegnative di quelle cui erano abituati. Buono, infine, per come fa sorridere, e per il calore viscerale e la spontaneità che trasmette, anche grazie a delle iperboli provocatrici, nonché per il ritmo sostenuto. Questo fa strappare il 6 alla pellicola, che avrebbe meritato di più, però, se avesse avuto ciò che invece le manca: cioè un messaggio chiaro. Invece la sceneggiatura mostra la sue debolezza, quando non fa capire granché, su chi e come ha meriti e demeriti, in una vicenda che di suo richiede inevitabilmente grande impegno nell’analisi delle responsabilità. Non è, del resto, l’unica volta che Salce pasticcia con i contenuti, se politici (come anche nel brutto “Colpo di stato”).
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