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Il sindacalista

Regia di Luciano Salce vedi scheda film

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La recensione su Il sindacalista

di Baliverna
7 stelle

Uno sguardo intelligente e non banale sugli anni delle lotte sindacali, da parte di un regista (Salce) e sceneggiatori (Castellano & Pipolo) che sapevano anche guardare in profondità la nostra società e le sue piccole ipocrisie.

Devo dire che non è male questo film, interpretato da due attori dotati, ma che spesso si sono sprecati, cioè Buzzanca e Montagnani (specie il secondo).

È una commedia semiseria sugli anni di quello che io chiamo il “sindacalismo assoluto”, e sui tipici personaggi che lo popolavano, dall'una e dall'altra parte della barricata. La sceneggiatura di Castellano e Pipolo è più sottile di quello che può sembrare, e riesce a tratti a mostrare in filigrana ciò che cova sotto la superficie di situazioni per altri aspetti scontate. Mi riferisco alle vere motivazioni delle azioni, e a certe tattiche ipocrite messe in campo per ottenere quello che si vuole. Molte volte le rivendicazioni sono giuste, altre sono fini a stesse, cioè motivate solo dal fatto che il padrone non vuole concederle. Entrambi i contendenti, insomma, fanno un po' i furbi, e tirano l'acqua al proprio mulino in modo subdolo, quasi mai trasparente.

Il sindacalista Buzzanca per certi aspetti è un puro, un idealista, per altri è una vecchia volpe che vuole fare scacco matto al padrone. Dall'altro canto, quest'ultimo cerca di lavorarsi il sindacalista, e di mascherare il tutto con nobili motivazioni. Sono anche indovinate certe annotazioni sul capitalismo più sporco, come quando il cinico ragioniere suggerisce di far andar male la fabbrica, licenziare, e poi venderla ad un prezzo più alto.

Peccato che in certi momenti Salce faccia qualche scivolone, forse per desiderio di concludere un episodio o di inserire delle note di colore (come lo stupido epilogo con il pullman rubato). In altri momenti c'è un po' di incertezza nello sviluppo narrativo.

Al di là di questo, i due protagonisti sono bravi, e dispiace che non siano stati valorizzati di più. Specialmente Renzo Montagnani, secondo me, è uno degli attori più ingiustamente sottovalutati del nostro cinema. Entrambi si sono poi ridotti a fare i merli maschi e gli arrapati, ma qui danno molto più di questo.

I migliori episodi sono Montagnani pizzicato da Buzzanca mentre sta per andare in albergo con l'attricetta provocante, e la cena di fabbrica col padrone.

Luciano Salce e Castellano & Pipolo hanno dato il meglio di sé in “La voglia matta”, un momento felice e perfetto mai più ripetuto.

 

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